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lunedì 16 agosto 2010

Le anime nere dell'Africa - Jean Bedel Bokassa

Un megalomane con il culto di Napoleone.
Forse questa questa è la definizione, certamente romatica della vita di Jean Bedel Bokassa, poi Salah Eddine Ahmed Bokassa (dopo la conversione all'islam e prima del ritorno al cattolicesimo). Nella realtà è stato un feroce dittatore che ha delapidato, per le sue esigenze personali, un grande patrimonio di un paese come la Repubblica Centroafricana. Secondo alcuni sarebbe stato un cannibale.

Nato a Bobangi (che oggi si trova in Congo, mentre allora era nell'Africa Equatoriale Francese) nel 1921. Figlio di un capovillaggio intraprese la carriera militare. Cugino del primo Presidente del Paese, David Dacko, e nipote del primo ministro, in epoca pre indipendenza, Barthelemy Boganda (deceduto nel 1959 pe un incidente aereo), scalò la carriera militare fino al grado di colonnello.
Il 1 gennaio 1966, con un colpo di stato destituì Dacko e assunse il potere. Il paese era in gravi difficoltà economiche.
Abolita la Costituzione del 1959, governò per decreto e un fallito golpe, nell'aprile 1969, gli consentì di consolidare il suo potere.
Nel 1972 si autoproclamò Presidente a vita e il 4 dicembre 1977 "Imperatore del Centrafrica, apostolo della pace e servitore di Cristo", con il nome di Bokassa I. Per i festeggiamenti della sua incoronazione sperperò circa 20 milioni di dollari (equivalente alla metà del bilancio annuale statale).
Nonostante fosse un feroce dittatore (e, come molti ritengono, malato di mente), la Francia rimase il principale sponsor internazionale di Bokassa. Il presidente francese Valery Giscard d'Estaing supportò il regime con aiuti finanziari e militari, in cambio dello sfruttamento di uranio ( per il programma nucleare militare francese) e delle riserve di caccia grossa (dove più volte d'Esteing partecipò a safari di caccia grossa). Bokassa regalava, secondo alcune fonti, diamanti al Presidente francese.
Bokassa si occupava personalmente di giudicare i dissidenti e talora partecipava direttamemnte alle torture e alle esecuzioni, continuando a dilapidare per le sue esigenze personali anche i prestiti stranieri che venivano erogati per aiutare la popolazione sconvolta dalla siccità e dalle carestie.
Nell'aprile 1979, a seguito della sommossa di Bangui, in cui furono uccisi oltre un centinaio di studenti (in cui si disse che Bokassa avesse anche mangiato dei corpi), la Francia ruppe il suo cieco appoggio al dittatore e il 21 settembre 1979 (dopo 13 anni di follia) mise fine al regime di Bokassa, appoggiando un golpe dell'ex presidente Dacko ( che sarà poi destituito da un'altro golpe il 20 settembre del 1981). L'operazione francese fu denominata, guarda caso, "Operazione Barracuda".
Bokassa - che durante il golpe si trovava in Libia (dall'amico Gheddafi) - si rifugiò in Costa d'Avorio (dove rimase per 4 anni e da dove verrà espulso) e successivamente in Francia, vicino Parigi.
Il 24 ottobre del 1986 Bokassa ritornò il Centrafrica, lanciandosi con un paracadute (oppositori di Andrè Kolingba, allora alla guida del Paese, avevano chiesto il suo intervento). L'operazione fallì Bokassa fu arrestato e il 12 giugno 1987 condannato a morte (condanna trasformata in carcere a vita nel febbraio 1988, e successivamente ridotta a 20 anni di carcere).
Il 1 agosto 1993 fu infine rilasciato per un'amnistia generale. Visse i suoi ultimi anni in una villa alla periferia di Bangui. Morì, d'infarto, il 3 novembre 1996 a 75 anni.
Nella sua vita ebbe 17 mogli e 50 figli.

Nel 1990 il regista tedesco Werner Herzog ha girato un film-documentario dal titolo "Bokassa: Echi da un regno oscuro", il film non è mai uscito in Italia fino al febbraio 2010, quando è stata distribuita una versione in DVD con sottotitoli in italiano.

La Repubblica Centrafricana, ex colonia francese, è divenuta indipendente il 20 settembre 1960. Per i primi 33 anni (fino al 1993) vi sono stati governi prevalentemente militari (compresa la dittatura di Bokassa). Dal 1993 al 2003 vi è stato - nonostante le tensioni interne (ammutinamenti continui dell'esercito, tentati golpe e presenza di una missione internazionale per il mantenimento degli accordi di pace a partire dal 1997) e la corruzione dilagante- un governo eletto. Il 15 marzo 2003, l'ennesimo colpo di stato - guidato dal genearle Racois Bozize (attuale presidente) ha ridato il potere ai militari. La Repubblica Centrafricana, nonostante estragga diamanti e uranio, continua ad essere uno dei paesi più poveri del mondo.

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