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giovedì 28 luglio 2011

Musica: Abdullah Ibrahim (Dollar Brand), il jazz dal Sudafrica

Abdullah Ibrahim pianista (in realtà suona anche il sassofono, i flauti e il violoncello) e compositore sudafricano (nato a Cape Town nel 1934) è conosciuto anche con lo pseudonimo di Dollar Brand. In realtà il suo vero nome è Adolph Johannes Brand, ed è forse la massima espressione jazzistica africana.
Cresce ascoltando musica tradizionale africana, gospel, canti religiosi e jazz. A 7 anni riceve le sue prime lezioni di piano e già a 15 anni è un professionista della musica. Gli incontri sono fatali nella sua vita: quello nel 1959 con il sassofonista Kippi Moeketsi, che lo convince a dedicare la propria esistenza alla musica e quello con la cantante jazz sudafricana Sathima Bea Benjamin, che diventerà la sua compagna della vita (i due sono i genitori della rapper americana Jean Grae). Fonda la sua prima band bepop, The Jazz Epistles, alla fine degli anni '50, sostituita poco dopo dal Dollar Brand Trio, nato nel 1958. A seguito del massacro di Sharpeville (21 marzo 1960) la situazione nel paese si complica. Nuove e assurde leggi volute dal regine razzista impediscono a neri e bianchi di suonare insieme. Nel 1962, quando anche l'African National Congress (ANC) viene bandita, Dollar Brand e la moglie si trasferiscono in Europa a Zurigo, dove vengono apprezzati da Duke Ellington, con cui iniziano una lunga collaborazione. Nel 1965 si trasferiscono a New York, città dove si incontrano le strade di musicisti jazz di mezzo mondo. Nel 1968 Dollar Brand torna in Sudafrica e si converte all'Islam, assumendo il nome di Abdullah Ibrahim.




Nel 1976, a seguito del massacro di Soweto, la famiglia (nel frattempo erano nati due dei loro figli) si trasferisce nuovamente a New York. Faranno ritorno in Sudafrica (dove ancora vivono, a Cape Town, pur con frequenti periodi a New York) solo nel 1990 a seguito della liberazione di Nelson Mandela e dopo aver risposto al suo esplicito invito a tornare in patria. Oggi Abdullah Ibrahim oltrea a continuare a suonare e comporre è impegnato nella formazione dei giovani musicisti sudafricani.

Il suono del suo piano risente dell'influenza di Thelonious Monk e di Duke Ellington, che sono alla base della formazione stilistica del pianista sudafricano. Ma oltre jazz e ai suoni della tradizione africana, la musica di Abdullah Ibrahim risente della grande religiosità che ha sempre accompagnato la sua vita, culminata con la conversione all'islam, e del profondo legame con la cultura orientale, oggetto dei suoi studi giovanili. Oltre ad aver pubblicato a partire dagli anni '60 una grande quantità di lavori, ad aver scritto la colonna sonora del film Chocolat di Claire Denis, Abdullah Ibrahim ha suonato e collaborato con gli uomini che hanno scritto la storia del jazz nel mondo: Duke Ellington, John Coltrane, Ornette Coleman, Billy Strayhorn, Archie Sheep, Max Roach, Elvin JonesDon Cherry, Dexter Gordon e Gato Barbieri. Egli stesso rappresenta uno dei tanti uomini (molto poche, purtroppo, le donne) che hanno impreziosito e reso fantastica la musica jazz.

Ecco il sito ufficiale di Adullah Ibrahim
Vi posto inoltre questo interessantissimo articolo su Abdullah Ibrahim apparso nel 2001 sul The Guardian, a firma di Maya Jaggi, intitolato The sound of freedom.

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