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giovedì 31 maggio 2012

Tipasa

L'antica città fenicia di Tipasa si trova sulle coste Mediterranee dell'Algeria, a circa 70 chilometri da Algeri. La città è spendidamente adagiata su di un promontorio che degrada a mare, nel mezzo di una ricca vegetazione della tipica macchia mediterranea.
La città a partire dal I secolo (e dopo il dominio berbero del Regno di Mauretania) fu occupata dai Romani (per gli storici nel 39 a.d.) che costruirono gran parte delle opere oggi visibili (chiese, templi, teatro, anfiteatro, il porto commerciale e le terme), sebbene alcune in non ottime condizioni. Divenne quindi una città importante sotto il profilo commerciale, ma abbastanza anonima sotto quello culturale. Resistè fino al 429 quando fu occupata, come gran parte dell'area dai Vandali (in realtà fu poi anche riconquistata dai romani e successivamente ripersa). Fu infine nella mani dei Bizantini e a partire dal VI secolo, ovvero quando arrivarono gli Arabi (che non si insediarono nella città perchè la trovarono molto danneggiata), cominciò il suo inesorabile declino.
Rimase tristemente abbandonata fino al 1857, quando fu fondato l'attuale villaggio (chiamato Tipaza) e divenne poi un centro archeologico e turistico.

Nel 1982 la città archeologica fu inserita tra i Siti Patrimonio dell'Umanità voluti dall'UNESCO, per la straordinaria testimonianza della dominazione fenicia e romana nel nord Africa, oltre che per la pregevolezza delle sue opere architettoniche. 
Nel 2002 l'UNESCO decise di inscrivere il sito di Tipasa tra quelli considerati a rischio. Il motivo fu dettato da "una certa rilassatezza" del governo Algerino nel tutelare la parte archeologica e l'area ad essa circostante. 
Solo nel 2006, dopo 4 anni di interventi e qualche finanaziamento aggiuntivo, il sito fu tolto dalla lista dei Patrimoni a rischio. In fin dei conti si è trattato di un "buon esempio" di tutela e azione nei confronti dei beni che l'umanità tutta è impegnata a tutelare e conservare per le future generazioni.


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