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venerdì 10 agosto 2012

Il keniano Rudisha, su tutti

Foto Ansa
Straripante David Rudisha ieri negli 800 metri piani olimpici. Il figlio d'arte keniano (il padre aveva vinto l'argento a Città del Messico nel 1968 nella staffetta 4x400) ha corso il più veloce 800 metri della storia, chiudendo con il nuovo record del mondo (1'40"91) il doppio giro di pista. Una gara che lo ha visto protagonista (ed in testa) fin dai primi metri e che ha dimostrato tutta la sua supremazia. 
Gli 800 metri sono una gara di confine tra la velocità e il fondo. Si corre troppo forte per essere adatto ai fondisti e relativamente troppo lentamente per i velocisti. Gli 800 metri sono stati dominati, fino agli anni '80, dagli atleti bianchi. In particolare negli anni '70 e '80 furono tre grandi personaggi a dominare la scena: l'italiano  Marcello Fiasconaro, che stabilì il record del mondo nel 1973,  il cubano Alberto Juantorena, che detenne il record del mondo dal 1976 al 1979 e dall'inglese Sebastian Coe, che dopo aver strappato il record a Juantorena nel 1979, nel 1981 seppe correre, in una tiepida sera di giugno a Firenze, in 1'41"73, tempo che rimase record del mondo fino al 1997.

Foto dalla rete
Nel 1997 entrò in scena un keniano, Wilson Kipteker (poi diventato danese di adozione) che dopo aver ritoccato tre volte il record di Sebastian Coe, dominò la scena degli 800 metri e segnò una linea di confine. Da allora, gli atleti neri prevalgono in questa distanza.
I records di Kipketer durarono fino al 2010, quando un'altro keniano, David Lekuta Rudisha, lo abbassò ulteriormente (ieri è stato il suo terzo record del mondo).

dalla rete
Forse a molti non è passato inosservato il servizio andato in onda sulla Rai - poco dopo la vittoria di Rudisha - in cui vi era un'intervista all'atleta keniano mentre si allenava, nel suo paese poco prima delle Olimpiadi.
David correva su di una pista in terra battuta (altro che costosi materiali sintetici da cui pare dipendono i successi di molti atleti), sorrideva assieme ad amici mentre la polvere si sollevava copiosamente, ed seguito da un gruppetto di ragazzini. Quando poi l'intervistatrice gli chiedeva un pronostico sulle Olimpiadi, David era comodamente seduto, in vestiti "civili", sull'erba. Quando semplicità e spontaneità sanno far rendere più che mille accortezze tecniche e di immagine.

Comunque la gara degli 800 metri di ieri ha fatto, purtroppo, passare in secondo piano la straordinaria prestazione Njiel Amos, giovane atleta del Botswana (ha 18 anni), che oltre a stabilire un tempo prestigioso 1"41"73 (guarda caso lo stesso tempo dello storico tempo del 1981 di Sebastian Coe) che rappresenta pur il terzo tempo assoluto di sempre, ha anche vinto la prima storica medaglia (di argento) per il Botswana alle Olimpiadi.


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