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lunedì 22 agosto 2016

L'Africa a Rio 2016

Si sono conclusi a Rio, In Brasile,  i 31° Giochi Olimpici estivi dell'era moderna. I primi della storia in America Latina. Un'edizione che ha visto il massimo numero di delegazioni presenti (207) e per la prima volta una "squadra" di atleti in esilio (composta da 10 persone, otto dei quali africani). Con la partecipazione di atleti del Sud Sudan, tutti i 54 paesi africani hanno preso parte ai Giochi Olimpici.
E' stata una edizione che per l'Africa rappresenta un record, infatti le 45 medaglie conquistate (10 ori, 19 argenti e 16 bronzi), da 11 nazioni africane (nel 2008 erano state 13 le nazioni a medaglia), rappresentano il massimo mai realizzato dal continente africano (il record precedente erano le 40 madaglie di Pechino 2008).
Sebbene sia l'Atletica leggera a fare da padrone nella speciale classifica del medagliere africano (il Kenya, con Rio, ha raggiunto le 92 medaglie nell'atletica), seguita dal pugilato, altre discipline si affacciano nel panorama degli sport olimpici medagliati, così come crescono le vittorie al femminile.
Nel corso delle Olimpiadi di Londra 2012, scrissi un post dedicato alla prima medaglia africana nella scherma. Si trattava della medaglia d'argento nel fioretto di Alaaeeldin Abouelkassem, un fatto storico per l'Egitto e per il continente africano.
A Rio è caduto un altro muro. Quello della prima medaglia olimpiaca africana nella scherma al femminile. Si tratta della medaglia di bronzo della tunisina Ines Boubakri, 28enne nata a Tunisi e che già ai mondiali di Kazan nel 2014 aveva raggiunto il più basso gradino del podio. Ines, che vive in Francia dove è sposata con uno schermitore, è alla sua terza Olimpiade, avendo partecipato a quelle di Pechino e di Londra.
Così come è di grande importanza la prima medaglia nella lotta al femminile, conquista dalla tunisina Marwa Amri, al suo secondo tentativo Olimpico. Infine, per chiudere il discorso al femminile, storica anche la medaglia di bronzo dell'egiziana Sara Ahmed, che nel sollevamento pesi - ha sollevato 112 chili, quasi il doppio del suo peso - raccogliendo così la prima medaglia femminile africana nel sollevamento pesi. Tre donne, che assieme alle tante altre africane che sono andate a medaglia in questa edizione dei giochi, rappresentano le tante facce, talora contraddittorie,  dell'Africa e in questo caso del Magreb.
Nell'atletica leggera, ad esempio, se si analizzano le gare di fondo in campo femminile (5000, 10000 e maratona), tutti i podi sono occupate da atlete africane (in realtà la seconda della maratona è una keniota che gareggia per il Bahrein)

In particolare la prestazione della ventiquenne etiope Almaz Ayana, ha dell'incredibile. Nei 10.000 oltre a vincere la medaglia d'oro, ha stabilito il nuovo record del mondo demolendo quello del 1993 della cinese Wang. Una settimana dopo ha anche vinto il bronzo nei 5.000 metri. 

Le Olimpiadi di Rio hanno anche messo in luce altre realtà dello sport africano, come la prima medaglia d'oro nel Teakwondo, ottenuta dall'ivoriano Cheick Sallah Cissè in una disciplina in cui già sei paesi africani sono andati a medaglia (5 delle 8 medaglie africane sono state vinte a Rio). L'Africa va inoltre a medaglia per la prima volta nel Triathlon, con il sudafricano Henri Schoeman e nel Rugby a 7 sempre con il Sudafrica.

Ad oggi sono complessivamente 27 (ovvero la metà) le nazioni africane andate almeno una volta a medaglia, in una classifca che vede in testa il Kenya con 99 medaglie (31 ori, 38 argenti e 30 bronzi), seguita dal Sudafrica con 88 (25 ori, 33 argento e 30 bronzo) e Etiopia con 53 (22 ori, 10 argenti e 21 bronzi).
 
L'Africa nel suo insieme cresce anche da un punto di vista sportivo. Certo ancora sono molti i problemi legati alle strutture soprattutto nell'Africa sub-sahariana ma, il potenziale è altissmo.