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giovedì 30 gennaio 2014

Impala, l'antilope della savana

L'impala (nome scientifico Aepyceros melampus - dal greco "altocorno" e "piedineri") è una delle più comuni antilopi dell'Africa. Vive nell'Africa centro-meridionale e orientale (un quarto degli esemplari vive oggi in aree potrette, soprattutto i grandi parchi) e si divide in 6 sottospecie (sebbene solo due siano veramente distinte). La sottospecie petersi vive esclusivamente tra Angola e Namibia.
Il nome impala, il lingua zulu, significa semplicemente gazzella.
Si tratta di un antilope della savana, che vive in branco (circa 200 esemplari) e che non raggiunge il metro di altezza e può pesare fino a 75 chilogrammi.  E' di colore bruno-rossiccio, con il ventre bianco (esistono dei rarissinmi esemplari neri, frutto di alterazioni genetiche). I maschi possiedono due alti corni (da cui il nome scientifico). Sono animali conosciuti per la loro grande capacità di saltare (sono stati osservati salti di 10 metri di lunghezza o a 3 metri di altezza). Questa caratteristica - salti lunghi e scatto repentino - assieme alla velocità (raggiunge i 76 km/h) rappresenta la maggiore arma di difesa dell'impala che costituisce, inutile dirlo, un prelibato boccone per molti mammiferi carnivori della savana.Le strategie di branco poi, che prevedono un animale "sentinella" permettono di gestire ancora meglio l'attacco dei grandi felini africani.
Oggi l'impala non è a rischio estinzione. Per ora il suo numero si mantiene costante (sebbene sia scomparso in alcune aree, come il Burundi, dove però è stato reintrodotto) e stando all'IUCN (l'organismo mondiale che si occupa di conservazione delle specie)  è classificate tra le specie a rischio minimo (LC). Si stimano che esistono circa 2 milioni di esemplari.

L'impala era un animale che affascinava Nelson Mandela, perchè era capace "con grazia di superare gli ostacoli", forse un pò come la stessa esistenza del leader sudafricano.

Impala è anche il nome che la casa automobilistica americana ha dato ad un fortunato modello di auto, che ha fatto la sua apparizione nel 1958 e ancora oggi viene prodotto.

Ecco la scheda della lista rossa dell'IUCN
Ecco alcune immagini dal sito Arkive

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho "rubato" una foto.
:-)

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