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La giornata vuol far riflettere su di un dato preoccupante e che attiene alle ingiustizie che attraversano il nostro mondo nel silenzio di molti.
Dei circa 35 milioni di sieropositivi al virus HIV, solo 12 milioni risultano essere in trattamento farmacologico, lasciando così milioni di persone prive di qualsiasi possibilità di accedere alle cure.
Dei circa 35 milioni di sieropositivi al virus HIV, solo 12 milioni risultano essere in trattamento farmacologico, lasciando così milioni di persone prive di qualsiasi possibilità di accedere alle cure.
Non serve specificare - appare superfluo - in quali aree del pianeta vivono le persone trattate.
Il 70% dei malati vive invece in Africa Sub-Sahariana (circa 24,7 milioni).
E' evidente che il diritto universale di accesso ai farmaci si scontra con i miliardari interessi delle industrie del farmaco (vedi questo post), con le ristrettezze dei bilanci statali dedicati alla salute e con una gestione delle politiche mondiali sulla salute a dir poco fallimentari.
E' così che la stragrande maggioranza dei morti del 2013 (circa 1,5 milioni) legati al virus HIV (così come dei quasi 40 milioni di morti dal 1981) sono africani e di giovane età. Una vera e propria mattanza.
Inutile negare che l'attenzione che nell'ultimo anno viene dedicata ad Ebola, ha distratto l'attenzione (e purtroppo anche le risorse) alla lotta all'AIDS in Africa e soprattutto ai trattamenti. Rendendo così la situazione (in alcuni paesi) perfino peggiore del passato.
Inutile negare che l'attenzione che nell'ultimo anno viene dedicata ad Ebola, ha distratto l'attenzione (e purtroppo anche le risorse) alla lotta all'AIDS in Africa e soprattutto ai trattamenti. Rendendo così la situazione (in alcuni paesi) perfino peggiore del passato.
Nonostante tutto (ovvero tralasciando l'Africa!), i nuovi casi registrati di AIDS nel mondo sono in diminuzione: nel 2013 sono stati 2,1 milioni i nuovi casi, contro i 3,5 milioni del 2005.
In Italia, siamo di fronte a 3.806 nuovi casi registrati nel 2013, di cui il 72,2% erano uomini. La cosa drammatica è che l'83,9% dei nuovi casi hanno all'origine rapporti sessuali non protetti (molti tra uomini e uomini) con partner occasionali. La necessità di attività di prevenzione al contagio risultano naturalmente prioritarie.
Ecco il post di Sancara sulla Giornata del 2011 (con un'interessante storia)
2 commenti:
Comunque vedendo i dati dell 2005 e quelli di oggi in Africa sono diminuiti del 68%, è da ricordare anche che il 57% degli affetti da aids sono concentrati in tre paesi (Sudafrica, botswana e Zimbabwe)
L'attenzione oggi è posta più sull'accesso alle cure (l'Africa continua ad essere al palo) e sulla mortalità, che seppur in diminuzione, naturalmente colpisce quasi esclusivamente i luoghi ove non vi è accesso alle cure. L'emergenza di Ebola, purtroppo, renderà la situazione ancora più difficile.
Ciao e Grazie del commento
Gianfranco, Sancara
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