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martedì 28 febbraio 2012

28 febbraio 1922, Egitto indipendente

Donne egiziane durante le rivolte del 1919 

L'Egitto fu il quarto paese del continente africano che raggiunse l'indipendenza. Quando il 28 febbraio 1922 gli inglesi concessero, unilateralmente, l'indipendenza all'Egitto vi erano in Africa solo altri tre stati, in qualche modo, sovrani. L'Etiopia, che è ritenuto, a ragione, il più antico stato africano, che fino a quel momento non era mai stato conquistato (sarà annesso per un breve periodo, dal 1936 al 1941 all'Impero Italiano), la Liberia, i cui coloni afro-americani avevano dichiarato l'indipendenza, dopo essere arrivati nel 1822, il 26 luglio 1847 ed il Sudafrica, che dal 1910, era a tutti gli effetti una dominion del Commonwealth britannico (dal quale fu espulso nel 1961).
Il leader del Wafd, Sa'b Zaghlul  (Wikipedia)
L'indipendenza del 1922 - nata sulla spinta dei movimenti nazionalisti, primo tra tutti il partito Wafd ("Il partito egiziano della delegazione", quello che aveva partecipato appunto come delegazione alla conferenza di pace di Parigi del dopoguerra), che aveva dato vita ad una vera e propria rivoluzione nel 1919, fu di fatto una sovranità di facciata poco gradita agli egiziani. Gli inglesi mantenevano saldamente nello loro mani il controllo della politica estera e della difesa, il diritto di mantenere le proprie truppe nel paese, il codominio nel Sudan e quello che più contava, l'assoluto controllo, assieme alla Francia, del Canale di Suez. Il sultano Ahmed Faud (che era subentrato al fratello nel 1917) divenne re, assumendo il nome di Faud I, mentre primo ministro (eletto dal popolo a grande maggioranza nel gennaio 1924) fu fino al novembre 1924 -quando entrò in conflitto con il re e gli inglesi-  il leader del Wafd Sa'd Zaghlul.
Nonostante il 22 agosto 1936 fu siglato (dal figlio di Faud, Faruq I che alla morte del padre nell'aprile 1936 gli era succeduto) un trattato tra gli inglesi e l'egiziani (firmato anche dal partito Wafd, nella figura del suo nuovo leader Nahas Pascià che lo denuncierà nel 1951), in cui peraltro il Regno Unito si impegnava a ritirare le truppe dal paese, l'Egitto fu sempre sotto tutela.
Durante la guerra l'Egitto fu alleato dei britannici - sebbene gli egiziani vedevano più gli inglesi che i tedeschi come nemici  (di fatto solo la "responsabilità" del partito Wafd impedì che si creasse un asse egiziano con i nazifascisti) - e questo non giovò al prestigio del partita wafdista. 
La prima bandiera egiziana (1922-1952)
Bisognerà aspettare gli eventi del dopoguerra, la nascita di Israele e la prima guerra arabo-israeliana per creare la definitiva frattura nei rapporti tra inglesi e egiziani, che culminarono con il colpo di stato dei "liberi ufficiali" (di Muhamd Naguib e Gamal Nesser) del 23 luglio 1952, con la proclamazione della Repubblica (nel 1953) e  infine con la nazionalizzazione del canale di Suez nel 1956.
Per gli egiziani però la vera data da ricordare non è quella di una falsa indipendenza. Prima dei recenti sviluppi era la data del golpe di luglio del 1952 ad essere festeggiata e da poco si è aggiunta quella dell'inizio della rivoluzione che ha destituito il regime di Mubarak.

Da notare che la prima bandiera egiziana aveva tre stelle a significare i tre popoli dell'Egitto (mussulmani, cristiani e ebrei). Poi gli uomini e soprattutto le interferenze esterne hanno creato un'altra storia.


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