martedì 20 febbraio 2018

Il Lago Tana

Il Lago Tana, con una superficie di 3600 chilometri quadrati (circa 10 volte il lago di Garda), è lo specchio d'acqua più' grande dell'Etiopia. Fu esplorato per la prima volta intorno al 1600 durante il periodo in cui si recavano le sorgenti del Nilo. Inoltre la regione del lago è stato oggetto di approfonditi studi da parte del geografo italiano Giotto Dainelli, che tra il 1937 e il 1940 guidò una missione di esplorazione italiana. Da un punto di vista geografico è situato a circa 1800 metri d'altezza ed è l'origine del Nilo Azzurro, che poco dopo l'uscita dal lago genere delle magnifiche cascate, quelle del Nilo Azzurro o in aramaico Tissisat, con un salto di oltre 40 metri. Ha una forma a cuore con il punto di massima distanza di 84 chilometri. Lago di origine vulcanica poco profondo (massimo intorno ai 14 metri), al suo interno si trovano 37 isole (20 delle quali ospitanti monasteri copti), che assieme alle coste del Lago, rivestono una grande importanza storica per la cristianità. Infatti si trovano molti monumenti e chiese - alcune delle quali risalenti al XIII secolo e fino al XVII secolo. In particolare l'isoletta di Daga Estifanos ospita una comunità importante di monaci della chiesa ortodossa etiope e un monastero aperto solo agli uomini (nemmeno le femmine di animali possono accedere all'isola).
Nel 2015 è stato inserito, per il suo valore culturale, storico, religioso e naturale, all'interno delle Riserve della Biosfera dall'UNESCO.
Infatti accanto all'estremo valore in termini di biodiversità, il lago offre anche una grande occasione per la produzione agricola (caffè e limoni, in particolare) e per la pesca. Pesca praticata con le tipiche imbarcazioni di papiro intrecciata, chiamate tankwa. 
La Riserva comprende, secondo le definizioni del programma Man and Biosphere Programme un'area di 695.885 ettari, di cui 22.841 di core area (ovvero quella parte di riserva integrale), 187.567 di buffer area e 485.477 di transition area. Intorno al Lago Tana ruota la vita di circa due milioni di persone.
Il lago è inoltre un luogo di grande presenza di specie di uccelli, alcuni in via di estinzione. Oggi il lago è in grande sofferenza a causa della pressione antropica su di esso. In un paese in forte crescita demografica e con luoghi di grande siccità e carestia il lago rischia di veder compromesse le sue funzioni di "fonte di vita" per gli uomini. Ad esempio è forte la preoccupazione dell 'ONG  NABU (Nature and Biodiversity Conservation Unit) per l'invasione del giacinto d'acqua (Eichhornia crassipes)
Il punto di partenza per la visita dell'intera area è la città di Bahir Dar che dista circa 40 chilometri dal lago.

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sabato 10 febbraio 2018

Morire per l'avorio

La morte di Esmond Bradley Martin, è passata per molti inosservata. Il geografo americano, da decenni paladino della lotta ai commercianti di avorio, è stato ucciso, con una coltellata, nella sua casa a Nairobi nella mattinata di domenica scorsa.
A quasi 76 anni Martin continuava a dare la caccia ai trafficanti di avorio (soprattutto nell'Asia) talora infiltrandosi tra le gang e fingendosi trafficante. Esperienze che l'hanno portato a contatto con realtà orrende del nostro mondo, perché spesso i trafficanti "differenziano" molto i loro commerci: avorio, animali selvatici, stupefacenti, armi e persone, bambini in particolare. E' chiaro che per questi bastardi la merce è merce, avorio o bambini, donne o eroina, uomini o mitragliatrici, la cosa importate è il denaro che essi generano.
La sua è stata la battaglia di una vita (è stato anche inviato speciale delle Nazioni Unite per la lotta al bracconaggio). Arrivato in Kenya negli anni '70 e da allora non ha mai smesso di interessarsi, in modo diverso, rivoluzionario e perfino trasgressivo, a questo assurdo commercio che sta distruggendo due specie animali (gli elefanti africani e i rinoceronti). Una battaglia che ha contributo non ha interrompere il commercio ma, a sensibilizzare e a spingere governi, come quello cinese, alla messa a bando delle zanne degli elefanti.
Le ricerche di Martin erano finanziate da Save The Elephants, un'organizzazione nata nel 1993. Assieme alla collega Lucy Vigne, Martin ha pubblicato lo scorso anno un rapporto "Decline in the Legal Ivory Trade in China in Anticipation of  a Ban", in cui si sottolineava come il lavoro fanno negli ultimi anni aveva contribuito alla riduzione della vendita di avorio.

Se il nostro mondo continuerà ad ammirare la bellezza e la potenza dell'Elefante Africano nel futuro, se questo succederà, una parte del merito dovrà essere iscritta a quest'uomo.






Ecco i post di Sancara sul commercio di avorio: