sabato 10 novembre 2018

Nella terra di nessuno

Migingo è una minuscola isola sul lago Vittoria. Tecnicamente sembra essere terra di nessuno, contesa come è tra Kenya e Uganda, che periodicamente ne rivendicano la proprietà. Da oltre 10 anni la disputa interessa governi e ministeri senza giungere però ad una soluzione. Recentemente (settembre 2018) la polizia ugandese ha issato la bandiera sull'isola scatenando l'ira del Kenya e di molti abitati (l'80% sono kenioti). Naturalmente dell'isola non interessa molto ma, con essa si stabiliscono anche i diritti di pesca su di una parte del Lago Vittoria.
Foto dalla rete
Il fatto è che con circa 500 abitanti in 0,002 chilometri quadrati (2000 metri quadri) la densità di popolazione è la più alta al mondo.
La storia di questa isola inizia nel 1991, quando due pescatori kenioti Dalmas Tempo e George Kibebe, si trasferiscono sull'isolotto allora un ammasso roccioso con erbacce e qualche serpente.
Dal 2004 sono giunti altri e poi altri ancora e le baracche in lamiera hanno occupato ogni centimetro quadrato dell'isola. Sono pescatori che giungono da Kenya, dall'Uganda e dalla Tanzania.
Il motivo è che le acque attorno all'isola sono pescosissime (dell'unico pesce oggi esistente, il Persico del Nilo o Persico africano come lo troviamo sui banchi del supermercato) e nessuno vuole muoversi da lì, anzi, altri vogliono arrivare.
L'isola - che dista 3 ore dal Kenya e 6 dall'Uganda con le imbarcazioni a motore esistente - ha anche quattro pub, una farmacia, un barbiere e qualche bordello dove vivono prostitute e i loro figli.
La cosa strana è che Migingo si trova molto vicina ad un'altra isola, più grande, che è completamente disabitata. 

Vi rimando a questo link con alcune belle immagini del The Guardian sulla vita sull'isola

Tutto questo è perfino una questione di colore. 

Il dramma vero è che il Lago Vittoria in questo momento, a causa anche della deforestazione, dei cambiamenti climatici, delle migrazioni e della povertà che continua a cresce ospita e permette la vita a  due milioni di persone.
Un numero che ha fatto collassare, negli ultimi 3 anni, dell'80% le risorse ittiche del Lago e che, secondo il Dipartimento di Pesca del Kenya e in accordo con i biologi marini, il lago ha bisogno di uno stop alla pesca per potersi, in cinque anni, riprendersi. Insomma i pescatori stanno distruggendo la loro fonte di vita.
Detta così però è troppo facile. Il fatto è che alternative alla pesca in quest'area non ve ne sono. 

Siamo di fronte ad una bomba ad orologeria (e non parlo dei 500 disgraziati di Migingo), ma di intere popolazioni che vivono attorno al Lago Vittoria (che già oggi vivono in un vero e proprio girone infernale) che tra non molto si troveranno senza cibo e senza alternative e andranno ad aumentare i conflitti che già in quell'area sono permanenti e in crescita.

Sul lago Vittoria e sull'introduzione del Pesce Persico vi invio a guardare il documentario del 2004 "L'incubo di Darwin".

PS - Ringrazio l'amico Michele che mi dato l'idea di parlare di questa minuscola isola e del Lago Vittoria.

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