sabato 21 ottobre 2017

Il Lago Bosomtwe

Il Lago Bosomtwe (scritto anche Bosumtwi) è un lago naturale (l'unico del Ghana) nato da un cratere meteoritico frutto di un impatto avvenuto tra uno e due milioni di anni fa (nel Pleistocene).  E' quindi - in accordo con la Earth Impact Database uno dei 190 crateri meteoritici confermati nel pianeta Terra (di cui 20 in Africa) e uno dei 6 laghi meteoritici del mondo. 
Viene ritenuto anche uno dei crateri meteoritici meglio conservati del pianeta. Per questa ragione la sua alimentazione proviene esclusivamente dalla pioggia.
Il lago, di circa 10,5 chilometri di diametro, si trova in Ghana, nella regione Ashanti a circa 30 Km da Kumasi. Secondo i geologici il cratere è di circa 380 metri (ma potrebbe essere di oltre 700 metri a causa dei sedimenti del lago). Il lago oggi misura mediamente 45 metri con una profondità massima di 81 metri.
Il lago è ritenuto sacro. La leggenda racconta che fu un cacciatore ashanti, Akora Bompe, che nel 1648, mentre cacciava un antilope, trovò il lago nella fitta foresta. L'antilope, ferita si salvò gettandosi nel lago, mentre il cacciatore trovò  una riserva di pesca. Bosomtwe, significa appunto "dio dell'antilope". Ancora oggi il lago è oggetto di culto e la pesca all'interno (sono una decina le specie ittiche esistenti) è concessa solo con zattere di legno poiché è ritenuto un tabù toccare l'acqua del lago con oggetti di ferro.  Il livello dell'acqua al tempo veniva descritto come molto bassa e a conferma di ciò, sulle sponde sommerse del lago vi sono ancora alberi.
Oggi intorno al lago vivono oltre 70.000 persone, quasi tutti di etnia Akan (vi sono poi etnie minori quali Frafras,  Mamprusi, Dagaati e Kusaasi) in circa 30 villaggi. 
Nel 2016 il Lago Bosomtwe è diventato Riserva della Biosfera UNESCO con una superficie complessiva di 28 mila ettari, di cui, in accordo con il Programma Unesco Men and Biosphere 1159 di Core Area (riserva integrale), 10.750 ettari di area buffer (zona di riserva semi-integrale abitata)  e 16.800 di transition area (zona con attività economiche). Le attività economiche sono quelle della pesca (con le limitazioni relative al rispetto del luogo sacro), l'agricoltura e il turismo.
La Riserva comprende oltre al lago anche la foresta, le zone umide e le montagne adiacenti. Oltre ad una trentina di specie di alberi, nella foresta vi sono anche alcune specie animali importanti per la conservazione quali il Pangolino (una specie di formichiere), delle piccole scimmie (cercopitechi), il mamba verde e il cuculo dalla testa rossa.
Per quanto riguarda il turismo, in rete è possibile trovare recensioni di viaggiatori che hanno pernottato sul lago (ad esempio al Lake Bosomtwe Paradise Resort Kumasi) e le attività che si possono fare in loco.

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domenica 15 ottobre 2017

Ripropongo, oggi a 30 anni dall'assassinio di Thomas Sankara, il suo profilo che scrissi nel 2013.



martedì 15 ottobre 2013

Thomas Sankara (1949-1987), un sognatore

Presidente Burkina Faso (1983-1987)


“La nostra rivoluzione è, e deve essere, l’azione collettiva di rivoluzionari per trasformare la realtà e migliorare concretamente la situazione delle masse del nostro Paese. La nostra rivoluzione avrà avuto successo solo se, guardando indietro, attorno e davanti a noi, potremmo dire che la gente è, grazie alla rivoluzione, un po’ più felice perché ha acqua potabile, un’alimentazione sufficiente, accesso ad un sistema sanitario ed educativo, perché vive in alloggi decenti, perché è vestita meglio, perché ha diritto al tempo libero, perché può godere di più libertà, più democrazia, più dignità.”


Thomas Isidore Noel Sankara, per molti è stato il Che Guevara d'Africa. Un uomo integro, che aveva fatto di tutto, in parte riuscendoci, per far uscire il suo paese, l'Alto Volta (da lui rinominato Burkina Faso, "paese degli uomini integri") dalla povertà e dalla dipendenza verso gli ex paesi coloniali. Il suo progetto, rivoluzionario sotto molti aspetti, idealista, fu interrotto da una raffica di mitra dopo quattro anni. Aveva 37 anni.

Thomas, terzo di dieci figli, era nato a Yako il 21 dicembre 1949 da una famiglia cattolica (padre Joseph di etnia peul e madre Marguerite, mossi) che aveva tentato di indirizzarlo al sacerdozio. Da giovane fu un abile chitarrista, passione che l'accompagnò per tutta la vita. A 17 anni invece, Thomas si arruolò nell'esercito. La sua formazione militare avvenne in Madagascar (1970-73) all'Accademia militare di Antisitabè, in un periodo di tumulti e rivolte. Per un breve periodo sarà anche in Francia.


Dopo essere stato istruttore nella divisione paracadutisti (1976) ed aver frequentato un corso in Marocco (1978), assieme ad altri giovani ufficiali fondò, agli inizi degli anni '80, la ROC (Regroupment des Officiers Communistes), un'organizzazione di di miliari comunisti, con la quale prepara la "teoria" della sua rivoluzione.
Sotto la presidenza di Saye Zerbo (1980-1981), Thomas divenne nel 1981, dopo esser stato promosso capitano, Segretario di Stato per l'Informazione (settembre 1981), carica che abbandonò il 21 aprile 1982 in opposizione al regime.
A seguito del golpe del capitano Jean-Baptiste Ouedraogo avvenuto l'8 novembre 1982, Thomas Sankara divenne, il 10 gennaio 1983 Primo Ministro e in tale veste partecipa al vertice dei Paesi non Allineati a Delhi (7-12 marzo).
Il 17 maggio 1983 fu destituito e messo agli arresti domiciliari dallo stesso Ouedraogo. L'arresto portò ad una vera e propria rivolta, Sankara fu liberato il 30 maggio e il 4 agosto, i militari guidati da Blaisè Campaorè, sospinti dal movimento popolare di studenti e lavoratori, rovesciarono il regime di Ouedraogo e Thomas Sankara, assunse la carica di Presidente del Consiglio nazionale della Rivoluzione (CNR). Il gruppo dei fedelissimi è composto da Campaorè, Zongo e Lingani, oltre che da civili e molte donne.

I quattro anni di presidenza di Thomas Sankara furono una vera e propria rivoluzione. Il 2 ottobre 1983 Sankara pronunciò il discorso di orientamento politico, che gettò le basi della sua politica. Rinunciò a tutti i privilegi della sua carica (auto, aereo presidenziale e ogni genere di lusso). Il 4 agosto del 1984 l'Alto Volta divenne Burkina Faso e pochi giorni dopo nazionalizzò terre e miniere.

Il 4 ottobre 1984, pronuncia un celebre discorso alle Nazioni Unite (il Burkina Faso è membro di turno del Consiglio di Sicurezza), affermando "di parlare a nome di tutti coloro che soffrono in ogni angolo del mondo". Poco dopo Sankara lancia un ambizioso programma di sviluppo che punta al miglioramento della vita, dell'ambiente e delle infrastrutture. Quella che in altri luoghi del pianeta potrebbe essere definita una rivoluzione "rosso-verde".

L'azione del suo governo si sviluppò secondo alcune direttive ben chiare: lotta ai privilegi e alla corruzione (si attenne ad uno stile di vita sobrio, senza privilegi per se e per la famiglia, non era insolito vederlo girare in bicicletta da solo, amava ripetere "non possiamo essere la classe dirigente ricca di un paese povero"), centralità della produttività agricola (produciamo quel che consumiamo), una forte politica dell'acqua (due pasti e 10 litri di acqua al giorno per ognuno), lotta alla desertificazione (non possiamo aspettare la siccità a braccia incrociate) e programmi di riforestazionecentralità del ruolo della donna, lotta all'analfabetismo partecipazione dei comitati alle decisioni e conservazione delle tradizioni.


Il suo grande carisma e la sua profonda onestà e sobrietà furono la spinta iniziale al cambiamento collettivo e alle conquiste. 
Il 29 luglio 1987 Sankara parlò alla XXV Conferenza dell'OUA ad Addis Abeba, pronunciando un forte discorso (ecco il link) contro il debito e invitando i paesi debitori a non pagarlo.

Forse spinse troppo oltre l'acceleratore, sicuramente chiese grandi sacrifici a tutti (sempre comunque prima a se stesso), quel che è certo è che si fece molti nemici all'estero e alcuni, più pericolosi, all'interno. Certo era un visionario e come molti uomini di quel genere era sprezzante e irriverente.

Il 15 ottobre 1987, Thomas Sankara fu ucciso assieme a 12 ufficiali. Ad organizzare il golpe fu il suo compagno e braccio destro, Blaise Campaorè, che ancora oggi guida il paese.

Si spegneva così la giovane vita di un idealista, di un sognatore che forse avrebbe potuto dare una svolta alle sorti dell'intero continente. Come scrisse Jean Ziegler, la morte di Sankara è stato un dramma per l'intera Africa. 

La storia di Thomas Sankara, le sue idee, le sue lotte, purtroppo, non sono molto note dalle nostre parti. L'Africa post-coloniale è un buco nero nella storia.

Per saperne di più:

Il sito Thomas Sankara Net, una ricorsa completa di documenti e altro
Questo invece è un documentario su Thomas Sankara curato dal giornalista Silvestro Montanaro
Fiorella Mannoia e Thomas Sankara (post di Sancara)
Una canzone che l'ivoriano Alpha Blondy ha dedicato a Sankara
La pagina facebook Giustizia per Thomas Sankara

Bibliografia (in italiano)

Thomas Sankara. Una speranza recisa, Aluisi Tosolini, EMI Bologna, 1988
La vittoria dei vinti, Jean Ziegler, Edizioni Sonda, 1992 
Thomas Sankara, il presidente ribelle, Marinella Correggia (a cura), Minifestolibri, 1997
-  L'Africa di Thomas Sankara, Carlo Batà, Acheb 2003
Una foglia, una storia. Vita di Thomas Sankara, Valentina Biletta, Ediarco, 2005
Sankara.Un rivoluzionario africano, Alessandro Aruffo, Massari, 2007
La voce del deserto, Vittorio Martinelli, Zona, 2009

Vai alla pagina di Sancara Profili Africani

martedì 3 ottobre 2017

La nostra luce

Lesedi la Rona, questo è il nome del diamante che è stato appena comprato dalla Graff Diamonds per la somma di 53 milioni di dollari. In lingua tswana, significa appunto la nostra luce.
Si tratta del secondo più grande diamante della storia (1100 carati, grande un pò meno di una palla da tennis), secondo solo alll'oramai storico  "Cullinan", un diamante da 3016,75 carati, proveniente dal Sudafrica e trovato nel 1905.
Il Lesedi la Rona è stato trovato il 18 novembre 2015 nella miniera Karowe in Botswana ma, la trattativa per la sua vendita è andata avanti per oltre un anno e partiva dalla somma di 70 milioni di dollari.
La miniera di Karowe (nella foto) in Botswana è stata aperta nel marzo 2012 dalla Lucara Diamonds, una multinazionale mineraria canadese. 
E' stato calcolato che la miniera avrà una vita di 15 anni ed una delle prime ad utilizzare sofisticate tecnologie a raggi X per la scoperta dei diamanti. Nel 2013 ha prodotto 181 milioni di dollari di fatturato, nel 2014 265 milioni di dollari... insomma già i ricavati non erano male ma, dopo la scoperta della "nostra luce" non solo sono aumentati i fatturati della compagnia ma, le quotazioni in borsa sono salite del 28%... un affare certamente importante.

Come sempre le ricchezze africane, e quelle minerarie in particolare, non incidono sulla ricchezza dela paese e soprattutto sulla povertà. Altre sono le destinazioni che pietre e soldi prendono.

La questione poi è sempre la stessa. Non vi è nulla di male nel cercare e vendere diamanti. Purtroppo non sempre (e qui voglio ancora credere che sia possibile) le condizioni di lavoro sono ottimali, soprattutto in paesi dove i diritti, ed in particolare quelli del lavoro, lasciano il posto ad altro.
La scoperta di questi enormi doni della natura, scatenano le fantasie di ricchezza di avventurieri e sciacalli di ogni genere. E allora si entra nel mondo dell'orrore, dove la vita, spesso quella di bambini (più adatti per le loro dimensioni a infilarsi nei cuniculi e meno propensi alle ribellioni), vale meno di niente.
Ma, di questo, parleremo in un altro momento.
 

Per maggiori informazioni sui diamanti africani vi rimando al post di Sancara: