martedì 17 agosto 2021

Due nuovi siti Patrimonio dell'Umanità in Africa

Si è recentemente concluso in Cina l'annuale Assemblea (la 44° per la precisione) del Comitato per i Siti Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Quest'anno (lo scorso anno il meeting era stato sospeso a causa della pandemia), sono state analizzate le proposte di iscrizione del 2020 e del 2021.

Quest'anno sono stati inscritti complessivamente (2020-2021) 34 nuovi siti. Di cui 29 culturali e 5 naturali. Inoltre sono state fatte delle modifiche territoriali importanti a 4 siti già presenti della lista (in genere estensioni del territorio protetto).

Complessivamente  - a partire dalla storica sottoscrizione della Convenzione (1972) e della prima lista (1978)- sono 1234 i siti Patrimonio dell'Umanità nel Mondo, appartenenti a 167 Paesi.

L'Africa - rappresentata con 147 siti in 35 Paesi - ha visto due nuove iscrizioni (una nell'area culturale e l'altra nell'area naturalistica) alla lista. 

Essi sono:

- Le moschee in stile sudanese del nord della Costa d'Avorio - ovvero 8 strutture risalenti al XIV Secolo nella città di Djennè, quando era parte dell'Impero del Mali. Rappresentano un'importante testimonianza della rotta commerciale trans-sahariana.



- Il Parco Naturale di Ivindo nel Gabon - un'area di circa 300 mila ettari, diventato Parco nel 2002 e  caratterizzato da foresta pluviale, fiumi (l'omonimo) e lagune, che ospita specie in pericolo, tra cui coccodrilli, elefanti, gorilla.





Gli approfondimenti sui Patrimoni dell'Umanità africani sono disponibili nella pagina dedicata di Sancara.