lunedì 9 giugno 2014

Libri: Memorie di un soldato bambino

"Mai avrei pensato di sopravvivere fino ad oggi, ancor meno di scrivere un libro"

Memorie di un soldato bambino è un racconto autobiografico di Ishmael Beah, che raccoglie la drammatica e cruda esperienza dell'autore, che nel 1993, all'estendesi della guerra civile in Sierra Leone (scoppiata nel 1991), a soli 13 anni, si ritrova prima a scappare assieme ad alcuni coetanei, poi ad essere crudele soldato nelle truppe governative e infine ad essere riabilitato.
Pubblicato nel 2007 da Neri Pozza, rappresenta un'opera di "letteratura di guerra" forte, toccante e scritta bene.
E' la storia di un'infanzia strappata alla vita, come quella spensierata e felice, di molti bambini e adolescenti del nostro mondo, e  scaraventata, con estrema durezza, alla cruda realtà della fuga, della guerra e della violenza.
La fuga per eludere gli attacchi dei ribelli, tra la diffidenza della popolazione (impaurita dalle violenze di cui i ribelli erano capaci), il rifugio tra le truppe governative e infine l'addestramento alla violenza e alla crudeltà.

Certo quella di Ishmael è una storia dall'epilogo fortunato. Egli sopravvive a tutto. Agli scontri armati in cui ci si ferma solo quando tutti sono morti, alle droghe, che in grandi quantità vengono assunte per sopportare qualsiasi violenza e infine alla riabilitazione, che come la guerra, corre lungo una sottile lama, pronta a colpire.
L'autore dopo essere stato scelto per una conferenza delle Nazioni Unite sull'infanzia violata, riesce poi, quando la guerra giunge a Freetown a uscire dal paese e a ritornare in America, dove ancora oggi vive e lavora.

L'uso delle droghe e dei farmaci è una costante del racconto di Ishmael, dall'immancabile marijuana alla cocaina, fino alla terribile brown brown, una miscela di cocaina e polvere infume (una polvere da sparo che produce gas). La polvere infume, funge e vasodilatatore ed ha il compito di favorire una più rapida penetrazione della cocaina negli organi.

La guerra civile della Sierra Leone è durata dal 1991, quando si costituì il Fronte Patriottico Unito (RUF) fino al gennaio 2002. Il RUF era guidato da un ex-caporale dell'esercito, Foday Sankoh, morto nel 2003, un criminale che assieme al liberiano Charles Taylor, ha fomentato la terribile guerra civile. I suoi guerriglieri, la maggior parte bambini, venivano addestrati e spesso costretti ad amputare mani e piedi ad interi villaggi, rei di aver collaborato con i governativi. Il risultato finale saranno oltre 120 mila morti e centinaia di migliaia di amputati.


Ishmael Beah, nato nel 1980, vive l'esperienza del racconto dal 1993 (momento in cui è costretto a lasciare il suo villaggio natale per l'arrivo dei ribelli) al 1997, anno in cui si trasferisce, grazie all'UNICEF negli Stati Uniti. 
Negli Stati Uniti studia alla scuola internazionale delle nazioni Unite e nel 2004 si laurea in Scienze Politiche.

Sui bambini soldato vi consiglio di leggere il lavoro di Giuseppe Carrisi, Kalami va alla guerra

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