martedì 16 dicembre 2014

La medina di Susa

Susa (o Sousse), antica città del nord-est della Tunisia, era chiamata, per il suo splendore e per la sua posizione strategica, la perla del Sahel. L'antica Hadrumete, fondata dai fenici nel IX secolo a.c., fu conquistata dai cartaginesi, dai romani e infine dai vandali. Saccheggiata una prima volta nel 310 a.c., fu completamente distrutta dai vandali nel V secolo. Furono infine gli Aghlabidi (800-909) a farla rinascere, con il nome attuale e a renderla un polo centrale per il commercio e la cultura del nord-Africa. Porto protetto sul Mediterraneo, fu al centro di commerci e traffici di ogni genere, oltre che punto nevralgico delle strategie militari (da Susa partirono le navi che giunsero in Sicilia). Oggi con quasi 200 mila abitanti è la terza città della Tunisia.
Il suo centro antico, denominato secondo la cultura islamica,  medina (città, appunto, spesso fortificata) è divenuta nel 1988 Patrimonio dell'Umanità UNESCO. 
Essa rappresenta una testimonianza, giunta fino a noi ben conservata, delle civiltà dei primi secoli che hanno popolato il nord-Africa e rappresenta un prezioso esempio di urbanistica arabo-islamica.
Oggi la medina si presenta come i classici quartieri delle città del maghreb; un intreccio di stradine e mercati (souks), di piccoli luoghi e di angoli che miscelano l'antico con il nuovo. Vi sono poi significativi monumenti, tra tutti il grande Ribat, una fortezza del VIII secolo che fu costruita per osservare (e difendere) il mare. La fortezza è stata completamente restaurata nel 1968. Vi è poi la Grande Moschea, costruita da Abou El Abbas Mohammed nell'850 e giunta anch'essa fino ad oggi in ottimo stato di conservazione. Interessante è anche il faro cittadino, alto 30 metri e costruito nell'859 e che rappresenta un ottimo punto di osservazione sull'intera città e, naturalmente, verso il mare.

Nel nord-Africa si trovano quasi tutte le medine ancora esistenti (altre, in Spagna come in Sicilia sono state distrutte o modificate),  tutte salvaguardate dall'UNESCO. In Marocco, in Tunisia, in Libia, in Algeria, con alcune eccesioni come Dakar, Smirne o Istanbul. Esse rappresentano un patrimonio, storico e culturale, di indubbio valore, capaci come sono di farci conoscere e capire le dinamiche di vita di un passato che a volte sembra sfuggirci di mano.

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