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venerdì 11 marzo 2016

Gazzella bianca

La gazzella bianca, nome scientifico Gazella leptoceros, è uno dei tanti animali che vivono esclusivamente nel continente africano e che è oggi in grave pericolo di estinzione.
Si tratta di una gazzella di media taglia (circa 70 centimetri di altezza, dal peso massimo di circa 30 chilogrammi), con lunghe corna sottili, chiamata in arabo rhim, che vive in gran parte del deserto del Sahara, tra dune e scarsa vegetazione. A questo habitat si è adattata nel corso del tempo, allargando molto gli zoccoli per non sprofondare nella sabbia, divenendo un animale semi-notturno a causa delle alte temperature del deserto e, cosa molto importante, resistendo, anche per giorni, senza bere (rucavando l'acqua necessaria alla sopravvivenza dal cibo e dalla rugiada). E' una delle tante dimostrazioni di come, in natura, le specie animali adattano la propria morfologia in funzione delle condizioni dei luoghi in cui vivono, In natura, appunto. Altra questione sono gli interventi dell'uomo, che alterando gli habitat o eliminando gli esemplari, modificano in modo irreversibile il corso degli eventi che generalmente contribuiscono all'estinzione della specie.
Secondo l'IUCN la gazzella - di cui si stimano esistano non più di 2500 esemplari - è classificata come una specie in pericolo di estinzione (EN) fin dal 1996, sebbene fin dagli anni '70 si ha la sensazioni di un inevitabile estinzione di questa gazzella. Nel 1987 il governo libico lanciò una campagna di protezione della gazzella, emettendo anche dei francobolli. Il numero è calato decisamente a causa della caccia incontrollata (viene cacciata per la carne, per la pelle e per le corna ma, anche per il semplice divertimento).

Vai alla scheda dell'IUCN sulla Gazzella Bianca
Vai ad alcune foto dal sito Arkive
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giovedì 30 gennaio 2014

Impala, l'antilope della savana

L'impala (nome scientifico Aepyceros melampus - dal greco "altocorno" e "piedineri") è una delle più comuni antilopi dell'Africa. Vive nell'Africa centro-meridionale e orientale (un quarto degli esemplari vive oggi in aree potrette, soprattutto i grandi parchi) e si divide in 6 sottospecie (sebbene solo due siano veramente distinte). La sottospecie petersi vive esclusivamente tra Angola e Namibia.
Il nome impala, il lingua zulu, significa semplicemente gazzella.
Si tratta di un antilope della savana, che vive in branco (circa 200 esemplari) e che non raggiunge il metro di altezza e può pesare fino a 75 chilogrammi.  E' di colore bruno-rossiccio, con il ventre bianco (esistono dei rarissinmi esemplari neri, frutto di alterazioni genetiche). I maschi possiedono due alti corni (da cui il nome scientifico). Sono animali conosciuti per la loro grande capacità di saltare (sono stati osservati salti di 10 metri di lunghezza o a 3 metri di altezza). Questa caratteristica - salti lunghi e scatto repentino - assieme alla velocità (raggiunge i 76 km/h) rappresenta la maggiore arma di difesa dell'impala che costituisce, inutile dirlo, un prelibato boccone per molti mammiferi carnivori della savana.Le strategie di branco poi, che prevedono un animale "sentinella" permettono di gestire ancora meglio l'attacco dei grandi felini africani.
Oggi l'impala non è a rischio estinzione. Per ora il suo numero si mantiene costante (sebbene sia scomparso in alcune aree, come il Burundi, dove però è stato reintrodotto) e stando all'IUCN (l'organismo mondiale che si occupa di conservazione delle specie)  è classificate tra le specie a rischio minimo (LC). Si stimano che esistono circa 2 milioni di esemplari.

L'impala era un animale che affascinava Nelson Mandela, perchè era capace "con grazia di superare gli ostacoli", forse un pò come la stessa esistenza del leader sudafricano.

Impala è anche il nome che la casa automobilistica americana ha dato ad un fortunato modello di auto, che ha fatto la sua apparizione nel 1958 e ancora oggi viene prodotto.

Ecco la scheda della lista rossa dell'IUCN
Ecco alcune immagini dal sito Arkive

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lunedì 9 settembre 2013

Gazzella di Cuvier: la gazzella del Nord

foto da Wikipedia
Vi è stato un tempo in cui si pensava che questa gazzella (chiamata anche Edmi) fosse estinta in natura. Oggi si sa che della Gazzella di Cuvier (Gazzella cuveri) esistono ancora circa 2000 esemplari (ovvero circa 250 esemplari adulti), in un areale distribuito sulla catena dell'Atlante, tra Marocco (dove vivono la maggioranza degli esemplari), Algeria e Tunisia.

Si tratta di una gazzella dal manto scuro e folto che vive in terreni boscosi e che sin dal 1986 l'IUCN (l'organismo mondiale per la conservazione delle specie aninmali) l'ha inserita nella lista rosse delle specie animali minacciate da estinzione (EN).

Porta con grande eleganze due meravigliose corna a sezione ovale ad anelli, usate nelle lotte tra simili. Si proteggono dal mondo esterno attraverso due meccanismi: i loro riflessi, che gli permettono di essere reattive in tempi rapidissimi (avvisando l'intero branco) e la loro velocità nella corsa (raggiungono anche gli 80 chilometri all'ora).

Questa specie di gazzella (il cui nome è stato posto in onore del naturalista francese Georges Cuvier 1769-1832), considerata già rara a partire dagli anni '30, è stata protetta solo dopo il 1960. Cacciata un tempo per la sua pelle e per la sua carne (oltre che come trofeo), oggi il suo habitat è in competizione con quello degli animali da allevamento, come le pecore e le capre.

areale, da wikipedia
Ecco la scheda della lista rossa dell'IUCN
Ecco alcune immagini dal sito ArKive

Uno dei parchi dove è maggiormente possibile osservare questa specie è il Djebel Chambi in Tunisia.

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