sabato 24 settembre 2011

24 settembre 1973, la Guinea Bissau proclama l'indipendenza

La Guinea Portoghese (oggi conosciuta come Guinea Bissau) conquistò, così come tutte le colonie portoghesi africane, l'indipedenze molto più tardi degli altri paesi africani amministrati da inglesi, francesi e belgi. Inoltre, avvenne per l'Angola e il Mozambico, dopo una decennale e sanguinosa  lotta d'indipendenza. 
I portoghesi arrivarono sulle coste dell'attuale Guinea Bissau fin dal 1400, ponendo le loro basi per la navigazione e successivamente per la tratta degli schiavi. Solo a partire dalla metà del 1800 si interessarono all'entroterra dove sopravvivevano i resti degli antichi regni africani.
Nel 1956 i fratelli Luis e Amilcar Cabral, assieme a Rafael Barbosa e Aristides Pereira, fondano il PAIGC (Partido Africano da Independencia da Guinè e Cabo Verde). Il partito nato clandestinamente si radicò velocemente nel territorio della Guinea, grazie al lavoro incessante di Amilcar Cabral che percorse in lungo e in largo il territorio, villaggio per villaggio, casa per casa, allargando il consenso popolare. Un lavoro che non solo aiutò le popolazioni rurali di agricoltori (Cabral da agronomo insegnava le tecniche di coltivazione, forniva conoscenze ai contadini), ma seminò il germe dell'emancipazione sociale e dell'indipendenza. Un lavoro apprezzato dai rivoluzionari del mondo intero (e riconosciuto anche dai suoi avversari) che continueranno, fino all'indipendenza, a sostenere la causa del PAIGC.


La prima azione del PAIGC ebbe luogo il 3 agosto 1959, quando fu organizzato un massiccio sciopero dei portuali di Bissau. La repressione dei soldati portoghesi fu massiva, oltre 50 lavoratori morirono in quello che è conosciuto come il massacro di Pijiguti. Oramai il PAIGC era pronto a fare il salto verso la lotta d'indipendenza. Nel 1960 trasferì la sua sede nella vicina Conakry, da dove organizzò la ribellione (nel 1961 fu stabilito anche un legame con l'MPLA che lottava in Angola e con il FRELIMO del Mozambico) che ebbe inizio ufficialmente nel gennaio 1963 con l'attacco alla guarnigione portoghese di Tite, a sud di Bissau. Nonostante il massiccio schieramento di forze portoghesi (furono inviati oltre 35 mila soldati) il PAIGC prese il controllo graduale del paese. Già nel 1968 il PAIGC controllava la maggior parte del territorio dell'entroterra. In ogni villaggio liberato venne costituito un comitato in cui era alta la presenza delle donne. Alla fine del 1972 il paese fu totalmente nelle mani del PAIGC. Amilcar Cabral non raccoglierà il frutto del suo intenso lavoro, il 20 gennaio 1973 sarà ucciso a Conakry (vedi post linkato).

Pochi mesi dopo, il 24 settembre 1973 la Guinea Bissau dichiarò unilateralmente l'indipendenza perchè vittoriosa sul campo. A novembre la nuova Repubblica fu riconosciuta dalle Nazioni Unite. Bisognerà aspettare però il 25 aprile 1974 quando un gruppo di ufficiali, con l'immediato appoggio della popolazione, destituì il regime dittatoriale in Portogallo ( quello di Salazar e poi Caetano) in quella che è passata alla storia come la Revolucao des Cravos (la Rivoluzione dei Garofani) per le immagini dei fiori offerti ai militari  inseriti nelle canne dei fucili. Il nuovo stato Portoghese riconobbe il 10 settembre 1974 l'indipendenza della Guinea Bissau (prima tra le ex-colonie portoghesi africane) dando inizio alla fine del secolare impero coloniale portoghese.

La morte di Cabral aveva sicuramente lasciato il PAIGC privo del leader carismatico e con grandi contrasti interni. Alla presidenza della Guinea Bissau fu posto il fratello Luis Cabral, l'unione con Capo Verde fallì e il 14 novembre 1980 Cabral fu destituito da un colpo di stato che portò al potere Bernando Vieria. Cabral arrestato per oltre un anno fu esiliato a Cuba e dal 1984 in Portogallo dove morì nel 2009. Vieria governò fino al 1999 quando fu destituito da una guerra civile scoppiata nel 1998. Ritornò al potere nel 2005 per essere assassinato il 2 marzo 2009.

La Guinea Bissau è tra i venti paesi più poveri del mondo, la sua economia è basata quasi esclusivamente sull'agricoltura e sulla pesca. Non ci è dato di sapere quale sarebbe stata la sua sorte se Cabral non fosse stato assassinato.

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