mercoledì 6 novembre 2013

I coccodrilli africani

Il coccodrillo (Crocodilia), inteso come ordine di rettili, è un animale presente in tutti i continenti del pianeta, ad eccezione dell'Europa. Tre sono le grandi famiglie di coccodrilli: Crocodilidi  (Coccodrillo e Osteolaemo), Alligatoridi (Alligatore e Caimano) e Gavialidi (Gaviale). 
Indipendentemente dalla grandezza (che varia dal metro ai sette metri) e dal peso (dai 20 ai 1000 chilogrammi), i coccodrilli vengono unanimamente definiti dei "fossili viventi" poichè le loro caratteristiche sono rimaste inalterate fin dal Cretaceo superiore (circa 90 milioni di anni fa) quando comparvero sulla Terra.
Appare evidente la sua antica struttura e incontrarlo, non solo nel suo ambiente preferito (l'acqua), ma anche sulla terra (è velocissimo), non è mai un piacevole avvenimento. E' ritenuto l'animale più pericoloso per l'uomo in Africa.

foto dalla rete
In Africa oggi vivono quattro specie di coccodrilli. Il più diffuso e conosciuto  è il Coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus), una specie che può raggiungere i 6 metri e pesare oltre 1200 chilogrammi. Il suo areale copre quasi l'intera Africa con l'eccezione del Sahara. Oggi è ritenuto dall'IUCN (l'Ente mondiale di conservazione animale) a basso rischio estinzione (fino al 1990 era ritenuta una specie vulnerabile). Questa trasformazione è dovuta in gran parte alle leggi che proibiscono il commercio di pelli e alla nascita di allevamenti di coccodrilli (per la pelle e per la carne) che hanno allentato la pressione sulla popolazione libera.

areale del Coccodrillo del Nilo (wikipedia)
La seconda specie è il "piccolo" Osteolemo o Coccodrillo Nano Africano (Osteolaemus tetraspis). Chiamato così (nano)) perchè non supera i 2 metri. Vive solo nell'Africa Centro-Occidentale. E' una specie ritenuta vulnerabile dell'IUCN.

Le ultime due specie di coccodrilli africani sono molto meno conosciute, Il primo è il Coccodrillo Catafratto o a muso stretto (Crocodylus cataphractus), che abita la zona più tropicale dell'areale del Coccodrillo del Nilo. Esso è ancora poco studiato al punto tale che l'IUCN non ne classifica ancora il suo grado di conservazione. L'impressione degli studiosi è che la popolazione sia in diminuzione costante.
Il Coccodrillo del deserto (Crocodylus suchus), che per alcuni è una sottospecie del Coccodrillo del Nilo (è molto simile ad esso), vive, oramai in pochi esemplari, nelle zone d'acqua desertiche. Non è inserito nella lista dell'IUCN.

foto dalla rete
Il coccodrillo, capace di rimanere immobile al sole o in attesa della sua preda, in grado di rimanere immerso anche un'ora in acqua, apparentemente dai movimenti lenti e appesantiti, è al contrario velocissimo e di una rapidità straordinaria. La sua forza è proprio la sorpresa e la rapidità d'azione. Una volta afferrata la preda (un coccodrillo mangia senza problemi una zebra adulta) questa non ha scampo. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare di un predatore feroce, la femmina ha una cura affettuosa nei confronti dei piccoli (il coccodrillo da adulto può raggiungere anche 4000 volta le dimensioni alla nascita) che protegge nei primi quattro mesi di vita.

Sui coccodrilli ho uno stupendo ricordo: gli occhi, di decine di essi, illuminati dalla luna nel parco di Niokolo Koba. Un'immagine straordinaria, intensa e sinistra, sembravano tante piccole torce, immobili, disposte con geometrica ricerca. Una foto mia scattata, ma incise, per sempre nei ricordi. Un'immagine che solo molti anni dopo ho rivisto, su di reportage di National Geographic. 

Ecco la scheda della lista rossa dell'IUCN del Coccodrillo del Nilo e le immagini da Arkive
Ecco la scheda della lista rossa dell'IUCN dell'Osteolemo e le immagini di Arkive
Ecco la scheda (incompleta) della lusta rossa dell'IUCN del Coccodrillo Catafratto e le immagini di Arkive

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