domenica 8 marzo 2015

Alle donne africane

" ... l'esperienza dimostra sempre più che solo il popolo organizzato è capace di esercitare il potere democraticamente. La giustizia e l'equaglianza che ne sono i principi di base permettono alla donna di mostrare che le società sbagliano a non accordarle fiducia sul piano politico come su quello economico. Così, la donna che esercita il potere a cui è giunta attraverso il popolo, è in grado di riabilitare tutte le donne condannate dalla storia".
Thomas Sankara, 1983

L'8 marzo è la giornata internazionale dedicata alla donna. Il fatto stesso di dover celebrare una giornata alla donna racconta di una grande difficoltà delle donne nel mondo ad essere, nel senso dei diritti e delle opportunità, pari agli uomini. Situazioni, quelle delle donne, che si differenziano molto da un luogo all'altro del nostro pianeta e perfino da una regione all'altra nello stesso paese.
Si passa dalle opportunità non uguali per tutti, che portano la donne ad essere ad esempio poco presenti nella politica o nelle posizioni che contano, fino a forme di vere e proprie forme di schiavitù, che costringono le donne ad umiliazioni e violenze inaudite.

Ogni anno Sancara pone l'attenzione sulle donne alla guida degli Stati del mondo, rilevando come da anni non vi sono segni evidenti di qualcosa che cambia in positivo. Solo il 7% dei capi stato e di governo sono donne.
Molti paesi, tra cui l'Italia, non hanno mai visto una donna guidarlo.

Come sempre avviene dalla nostre parti, la giornata delle donne è diventato un piccolo business. Si vendono tonnellate di mimose, le televisioni parlano al femminile, si celebrano le grandi donne del pianeta. Tutti coloro i quali oggi parlano di donne, sanno che domani la situazione ritornerà uguale a prima.

Naturalmente c'è anche chi ricorda il sacrificio di molte donne del nostro pianeta. Quelle che lottano per sopravvivere, quelle che sono ridotte alla schiavitù, quelle che sono oggetti sessuali, quelle che si immolano per salvare i propri figli, quelle che lottano contro le ingiustizie, quelle che nel silenzio compiono gesta straordinarie.

Perché una cosa è certa, ovunque si lotta, ovunque si soffre e ovunque l'ingiustizia è maggiore, a farne le spese sono soprattutto le donne.

In Africa, come in altri luoghi del pianeta, le donne sono quelle che subiscono di più ma, allo stesso tempo, sono quelle a cui è affidato il futuro.

foto Ewa-Mari Johansson
Allora dedichiamo oggi un pensiero alle donne africane. A quelle che scappano dalle guerre e dalle violenze, alle donne stuprate, alle donne che lottano contro la povertà e per la vita dei loro figli, alle donne che lavorano nei campi per far diventare fertile una terra arida, alle donne ingannate e costrette a vendersi sulle nostre strade, alle donne che stanno cambiando la società, alle bambine che faticosamente vanno a scuola, alle donne che lottano contro le mutilazioni genitali, alle donne, che oggi, stanno costruendo il futuro.

Donne che quotidianamente affrontano la vita - tra mille difficoltà - e che, nonostante tutto, continuano a sorridere.

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