mercoledì 2 novembre 2011

Lo spazio culturale del Yaaral e del Degal

Due volte all'anno, tra novembre e dicembre, alla fine delle grandi piogge, a Diafarabè e Dialloube, due villaggi sul fiume Niger, in Mali, con un rito che risale a più di due secoli fa, si celebrano le feste di Yaaral e Degal. Queste "feste della transumanza", organizzata dal popolo dei Peul, accoglie le mandrie e i greggi al rientro dai pascoli nel momento dell'attraversamento del fiume Niger.
Durante le feste, che si svolgono sempre di sabato, ritenuto il giorno più propizio, avvengono numerose espressioni culturali che in qualche modo danno identità al popolo Peul: si scelgono le mandrie meglio decorate, si nomina il miglior pastore capace di tenere in salute gli animali, si recitano poesie inerenti alla pastorizia e si canta, si suona, si combinano matrimoni e le giovani donne sfoggiano i loro adornamenti e vestiti migliori. Uno degli aspetti più affascinanti è l'attraversamento delle mandrie del Niger. Tutti gli esemplari adulti nuotano, accompagnati dal ritmo dei tamburi proveniente dalle piroghe dei pastori. Nelle piroghe alloggiano anche i vitelli e in genere tutti gli animali non in grado di attraversare a nuoto il fiume. Altri pastori seguono a nuoto le mandrie incitandoli nell'avanzare, solo una volta che tutte le mandrie sono giunte sulla sponda opposta del fiume, la festa può avere inizio.
Lo spazio culturale di Yaarl e Degal è stato inscritto,  nel 2008 (proclamato nel 2005)  tra i Patrimoni Immateriali dell'UNESCO per la sua peculiarità e per il rischio che possa essere perso nel tempo.


E' chiaro che simili feste ed incontri, attirano l'attenzione anche degli altri gruppi etnici presenti nell'area. Infatti oramai da tempo nelle festività sono coinvolti altri gruppi, e in particolare i produttori di riso dell'etnia Marka o Nono, i coltivatori di miglio Bambara e i pescatori Bozo, che hanno reso le festività di Yaraal e Degal un vero e proprio incontro tra le comunità maliane del lungo Niger.

Gli interventi di salvaguardia voluti dall'UNESCO tendono a favorire la ricerca, lo studio e la documentazione su tutti gli aspetti che riguardano i festivals, ad incoraggiare la trasmissione verso i giovani degli aspetti culturali che sottostanno alle festività attraverso la produzione di materiali pedagogici e la formazione degli insegnanti e infine ad aumentare la conoscenza e le opportunità, anche turistiche, che il festival può offrire.

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