lunedì 4 giugno 2012

Gorilla, un animale straordinario

Il Gorilla è, nell'immaginario collettivo, sinonimo di forza e potenza. A ben vedere questa scimmia antropomorfa, che incute timore per la sua stazza (mediamente raggiunge l'altezza di un uomo - 170 centimetri - e il peso tra i 160 e 200 chilogrammi), in realtà è un erbivoro (raramente mangia formiche) che attacca solo per difendere se stesso e soprattutto il proprio branco e la propria "famiglia".
Vive esclusivamente in Africa equatoriale. Esistono due specie Gorilla Occidentale (Gorilla gorilla) e Gorilla Orientale (Gorilla beringei) e due sottospecie per ogni specie (Occidentale di pianura e Cross River, e Orientale di pianura e di montagna).



Habitat delle due specie di Gorilla
Il Gorilla Occidentale è ritenuto dall'IUCN una specie a critico rischio di estinzione (è classificato infatti CR nella Red List dell'IUCN). Oggi il gorilla occidentale vive in Camerun, Gabon, Nigeria, Congo, Centrafrica, RD Congo, Guinea Equatoriale e Angola (enclave di Cabinda). La popolazione ha subito una riduzione dell'80% in tre generazioni (circa 66 anni). Si stima che vi siano tra gli 80 e i 100 mila Gorilla Occidentali di pianura (Gorilla gorilla gorilla) e non più di 200 Gorilla Occidentali di Cross River (Gorilla gorilla diehli). Questa specie è stata ritenuta vulnerabile fino al 1996 quando è stata inclusa tra le specie a rischio e dal 2007 è ritenuta a critico rischio. Una progressione negativa che è principalmente dovuta alla mano dell'uomo, che è di fatto il suo unico predatore, (bracconaggio e commercializzazione della pelliccia e della carne, oltre che all'uso dei territori per l'agricoltura e l'estrazione mineraria) e ad alcune malattie, tra le più comuni l'Ebola.

Gorilla catturati (foto dalla rete)
Il Gorilla Orientale è invece ritenuto, fin dal 1988, in pericolo di estinzione (classificato EN nella Red List dell'IUCN). Vive in Ruanda, Uganda e RD del Congo. La sottospecie Gorilla orientale di montagna (Gorilla beringei beringei), che vive esplusivamente nei parchi di Bwindi Impenetrabile National Park in Uganda e nel Virunga National Park nella RD Congo, conta complessivamente di circa 700 individui. Mentre la sottospecie di pianura (Gorilla beringei graueri) contava circa 17.000 esemplari nel 1995 e si pensa che vi sia stata una notevole decrescita.
Il Gorilla orientale di montagna è stato l'oggetto degli studi della primatologa statunitense Dian Fossey (e prima di lei George B.Schaller), assassinata nel 1985, la cui storia è stata resa celebre al mondo intero grazie ad un film, Gorilla nella nebbia, ricavato da un suo libro, che ne racconta le lotte contro i bracconieri.
Dian Fossey con i suoi gorilla (dalla rete)
Ancora oggi la situazione non è per nulla risolta. Il bracconaggio nei parchi  e gli scontri tra diverse fazioni in lotta nel Parco di Virunga, sono le principali cause della riduzione drastica dei gorilla orientali.


Purtroppo la situazione dei gorilla è aggravata dal fatto che i suoi tempi di riproduzione sono simili a quelli umani, con un cucciolo per femmina partorito (rarissimi i parti gemellari) ogni 3-4 anni e con un tasso di mortalita "infantile" molto alto (40%). Per cui anche senza bracconieri e malattie, la ripopolazione della specie può avvenire in tempi molto molto lunghi.


Ecco alcuni approfondimenti su questi straordinari animali:


Il sito della Dian Fossey Gorilla Foundation , creata dalla stessa Fossey e che ancora oggi studia i gorilla.
E il sito della The Gorilla Foundation.

Per i più piccoli segnalo che il film di animazione Tarzan, uscito nel 1999, racconta dell'uomo della giungla allevato dai gorilla (a differenza del testo originale di Edgar Rice Burroughs, che parla di una specie inventata di scimmie) e la narrazione della vita sociale di questi primati e molto ben fatta.


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