mercoledì 1 ottobre 2014

1 ottobre 1960, la Nigeria è indipendente

La Nigeria, con i suoi 173 milioni di abitati, oltre ad essere il paese più popolato dell'Africa è anche il settimo paese al mondo per popolazione (dopo Cina, India, Stati Uniti, Indonesia, Brasile e Pakistan). E' un paese che oltre a presentare una varietà di gruppi etnici (250 etnie presenti), vede metà della popolazione di religione cristiana e l'altra metà di religione islamica.


A partire dalla sua indipendenza, avvenuta appunto il 1 ottobre 1960, purtroppo la Nigeria è ricordata (e conosciuta) più per una serie di problemi che hanno caratterizzato questi oltre 50 anni di sovranità, che per le sue enormi realtà (e potenzialità), che investono la sfera economica (e le sue risorse), culturale (tra l'altro, un premio Nobel per la Letteratura e una delle più ampie produzioni cinematografiche del mondo) ed educativa (uno straordinario numero di qualificate Università), le quali meriterebbe altre attenzioni.
A partire dal cruento golpe avvenuto il 15 gennaio 1966, la Nigeria ha dovuto affrontare una delle più sanguinarie guerre civili dell'era contemporanea (guerra del Biafra, 1967-1970), una devastazione del suo territorio dovuta all'estrazione selvaggio del petrolio (Delta del Niger), la presenza (1993-1998) di una cleptocrazia che ha delapidato il patrimonio statale (quella di Sani Abacha), la convivenza con una delle più tragiche tratta di essere umani ai fini sessuali, e infine, l'insorgenza di un gruppo estremistico islamico (Boko Haram) che sta mietendo vittime e minando fortemente la fragile coesione sociale del territorio.

La storia della Nigeria, che un tempo fu sede dei più importanti regni e crocevia di traffici commerciali di ogni tipo (dagli schiavi alle materie prime), è stata caratterizzata dalla rivalità (e dagli accordi) dei tre maggiori gruppi etnici: gli Hausa-Fulani (al nord e essenzialmente islamici), gli Yoruba (nel sud-ovest) e gli Igbo (nel sud e in prevalenza cristiani).

Gli inglesi si interessarono all'area alla fine del 1800 e il 1 gennaio 1901 la Nigeria fu dichiarata protettorato inglese e nel 1914 colonia.

Quando alla fine degli anni '50, gli inglesi dovettero cedere ai movimenti nazionalisti e concedere l'indipendenza, a guidare il paese fu uno scrittore e intellettuale, Nnamdi Azikiwe, di etnia igbo.
Si pensò di suddividere il paese in tre regioni (che rispecchiavano sostanzialmente i territori delle tre maggiori etnie) e creare una Federazione all'interno del Commonwealth britannico. Azikiwe fu Governatore Generale dall'indipendenza (1 ottobre 1960), al 1963, quando la Nigeria si trasformò in una Repubblica Federale (fu anche aggiunto un nuovo stato) ed egli divenne Presidente della Repubblica.
La carica di primo ministro fu assunta da Tafawa Balewa, un hausa.

Le tensioni politiche (i tre maggiori partiti erano stati costituiti su base etnica), portò all'inasprirsi dei rapporti e al colpo di stato del 15 gennaio 1966 (in cui furono uccisi 27 tra politici e alti ufficiali, tra cui il Primo Ministro Tafawa Balewa e il premier della regione del Nord, Ahmadu Bello) e al controgolpe del luglio 1966.

Da quella data la Nigeria non ha trovato pace e, nonostante i tentativi di metter mano alla struttura amministrativa (oggi è una Repubblica Presidenziale Federale composta da 36 stati e un territorio), le tensioni e i conflitti (politici, etnici e religiosi) esplodono ciclicamente in modo violento.


Per approfondire, vedi questo libretto, prodotto e messo in rete oggi dalla Foundation For Africa, sulla Storia della Nigeria

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