giovedì 31 marzo 2011

Le anime nere dell'Africa: Sani Abacha

Sani Abacha è stato un moderno dittatore, un uomo che ha istituito nella ricca Nigeria (il petrolio abbonda soprattutto nel delta del fiume Niger) una "cleptocrazia" che non ha avuto uguali nella recente storia africana e, forse, del mondo.
Nato a Borno nel Nord-Est della Nigeria, di etnia Kanuri, il 20 settembre 1943. Cresce a Kano. Intraprende la carriera militare, studiando e addestrandosi prima in Inghilterra, poi a Kaduna. Prende parte, in quanto ufficiale, il 29 luglio 1966 al controgolpe che porterà alla Guerra del Biafra. Fu poi tra i protagonisti dei colpi di stato che a partire dal 1983 portarono prima al potere e poi alla destituzione Muhammadu Buhari e successivamente, nel 1985, il generale Ibrahim Babangida, di cui divenne prima Capo di Stato Maggiore e poi, a partire dal 1990, Ministro della Difesa.
Abacha prese il potere il 17 novembre 1993, a seguito dell'annullamento delle elezioni del giugno 1993 vinte da Moshood Abiola che fu arrestato e detenuto fino alla sua morte nel 1998.
Durante i 5 anni in cui guidò la Nigeria riuscì a rubare almeno 5 miliardi di dollari con la complicità della sua famiglia (moglie, 6 figli e 3 figlie), che fu definita dai giudici svizzeri una "organizzazione criminale". Dopo la sua morte, fu appurato (vedi Transparency International) che nei 5 anni che guidò la Nigeria Abacha fece uscire dal paese dai 12 ai 16 miliardi di dollari che furono depositati in 130 conti bancari in Europa e negli Stati Uniti. Si legò ad oltre 3000 uomini armati che lo proteggevano perchè temeva sopra ogni cosa un'attentato, schiacciò e represse brutalmente l'opposizione giustiziando i leader delle lotte contro le multinazionali petrolifere, in particolare il leader Ogoni Ken Saro-Wiwa. A poco a poco imprigionò tutti i suoi collaboratori accusandoli di tramare contro di lui.

L'8 giugno 1998 alle 6.15 Abacha muore, ufficialmente di attacco cardiaco presso la residenza presidenziale ad Abuja. Sulla sua morte si sono aperte molte discussioni e sospetti (non fu fatta l'autopsia). Fino a poche ore prima egli era stato in compagnia di sei giovani prostitute indiane, giunte per l'occasione da Dubai, assieme ad altri militari di alto rango. Secondo alcuni avrebbe fatto uso di droghe e Viagra. Secondo altri sarebbe stato avvelenato.
Poche settimane dopo la moglie Maryam fu arrestata in aereoporto con alcune (per l'esattezza 38) valigie piene di denaro mentre tentava di imbarcarsi.
Tra il 1999 e il 2002 furono restituiti alla Nigeria 1,2 miliardi di dollari, fu poi nel 2005 rigettato il ricorso della famiglia Abacha, mentre altri fondi sono ancora congelati (vedi questo rapporto al 2007).

Un mese dopo la sua morte, esattamente l'8 luglio 1997 anche Moshood Abiola morì in circostanze poco chiare e poco prima di essere rilasciato (era detenuto dal 1994), alimentando una serie di leggittimi sospetti sulla dinamica della morte di questi due protagonisti della vita nigeriana degli anni '90.

I cinque anni del regime di Abacha hanno contribuito ad aggravare le sorti di un paese come la Nigeria, che nonostante le ingenti risorse petrolifere, continua ad essere un paese ad alta intensità di conflitti sociali e di povertà. Solo pochi, dei circa 150 milioni di nigeriani, traggono beneficio dal petrolio.

Naturalmente su Abacha esiste anche un sito che ne glorifica, contro ogni logica, la memoria.

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