lunedì 18 agosto 2014

Popoli d'Africa: Nuer

I Nuer (chiamati anche Naath) sono un'insieme di tribù (qualcuno li definisce impropriamente una confederazione di tribu), che oggi assommano a circa 3 milioni di individui e che vivono prevalentemente nel Sud Sudan con alcuni priccoli gruppi in Etiopia.

Sono pastori semi-nomadi organizzati in gruppi indipendenti e privi di figure leader (capi) che popolano le sponde dell'alto Nilo e che vivono tra giugno e ottobre (durante la stagione delle piogge) in villaggi sopraelevati e che, a partire da novembre, scendono verso valle seguendo le mandrie di bovini e ovini. Durante la stagione "a valle" coltivano anche mais, fagioli e tabacco e si dedicano alla pesca.

Stando agli storici essi sono giunti nell'attuale area intorno al XVIII secolo.

La cultura, le tradizioni e le abitudini dei Nuer sono ben conosciute grazie al lungo lavoro dell'antropologo inglese Edward Evan Evans-Pritchard, che negli anni trenta dedicò un'ampia parte della suoi studi e della sua vita a questo popolo da lui definito fiero e anarchico. Nel 1940 pubblicò un testo che è ancora oggi ritenuto un "capolavoro antropologico" che nel 2012 è giunto, in Italia, alla sua 12° edizione (I Nuer: un'anarchia ordinata), pubblicato da Franco Angeli.

Dei Nuer si evidenzia lo stretto legame, economico e culturale, con il proprio bestiame il quale accompagna l'intera esistenza di questo popolo ed in particolare le dinamiche che stanno attorno al matrimonio. Il bestiame si configura quindi come una sorta di identità culturale, per cui si vive e si combatte (molti dei frequenti scontri tra loro o con i  vicini hanno origine dal bestiame). Tale legame secondo alcuni recenti osservatori è stato fortemente intaccato dagli eventi bellici che hanno accompagnato il Sudan per tutto il secolo scorso, al punto tale che si è ipotizzato una sostituzione simbolica e non solo, del ruolo dei bovini con quello delle armi. Del resto l'impatto di oltre 50 anni di guerra è stato devastante: oltre a minare le basi culturali ha creato una diaspora di rifugiati che oggi si trovano in Kenya, negli Stati Uniti e in Australia.

Una particolarità ha sempre colpito nei Nuer è la possibilitità del matrimonio tra due donne, fatto alquanto insolito. Le donne possono sposarsi tra di loro e decidere chi diviene, all'interno della coppia, il padre. Vi è poi un terzo soggetto maschio (in genere un amico o un vicino) a cui è relegato il ruolo di padre biologico, ovvero colui che permette alla coppia di poter avere dei figli.

I Nuer utilizzano la scarificazione facciale, chiamata gaar, che rappresenta una segno di iniziazione e che distingue ogni sottogruppo. Per i maschi il raggiungimento dell'età adulta è posta intorno ai 16 anni, mentre per le donne è tra i 12 e i 13 anni.

I Nuer, estremamente religiosi, hanno subito poco l'influenza del cattolicesimo (solo una piccola parte si dichiara tale), mentre permane molto vivo il culto per gli antenati.

Per una approfondita trattazione vi rimando al blog Trip Down Memory Lane 
o al sito Nuer Online

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