venerdì 19 ottobre 2012

19 ottobre 1986, la morte di Samora Machel

E' sera, un bireattore Tupolev TU 134A3 della Mozambique Air, aereo di fabbricazione sovietica varato nel 1980, è nel corridoio di atterraggio verso Maputo. A bordo vi sono il presidente del Mozambico Samora Machel, Fernando Honwana (da molti ritenuto il candidato alla successione di Machel) e altre 42 persone, di cui 9 membri dell'equipaggio, composto da tecnici russi, due medici cubani e gli ambasciatori di Zambia e Zaire. L'aereo proviene da Mbala, l'attuale Zambia, dove vi è stato un importante summit. Alle 21.21, a 65 chilometri a ovest di Maputo, l'aereo impatta una collina a 666 metri di altitudine. L'impatto avviene in territorio sudafricano, 150 metri dal confine con il Mozambico. Machel muore sul colpo. Dieci saranno i sopravvissuti, tra cui un membro dell'equipaggio.

Così, il 19 ottobre 1986, finì, a soli 53 anni, l'esistenza di uno dei più attivi leader del rinascimento africano. L'uomo che aveva guidato, fin dal 1969, la lotta del Frelimo, che aveva contribuito a fondare nel 1963, contro i portoghesi. Nel 1975 era divenuto il primo presidente del Mozambico e aveva dovuto affrontare l'amara realtà della guerra civile, scoppiata all'indomani dell'indipendenza. Una guerra civile che si inseriva nel contesto della guerra fredda e del controllo geopolitico di tutta l'Africa centrale e meridionale, piuttosto che per questioni interne.

I mozambicani non credettero all'incidente e sospettarono subito dei sudafricani. Il Mozambico ospitava la guerriglia dell'ANC contro l'apartheid e inoltre era una spina nel fianco (ovvero un paese comunista) che incitava i neri sudafricani a ribellarsi. Il 28 ottobre, durante i funerali, la vedova di Samora, Graca (oggi moglie di Nelson Mandela, che ha sposato nel 1998) accusò duramente il Sudafrica di aver eliminato il marito.
L'inchiesta ufficiale, conclusa nel 1987, incolpò l'equipaggio di aver sbagliato le procedure di avvicinamento all'aereoporto di Maputo, in assenza di contatto radio e in assenza di visibilità adeguata. Neppure la commissione d'inchiesta, voluta da Nelson Mandela all'indomani della sua elezione a Presidente del Sudafrica nel 1994, riuscì a sciogliere tutti i dubbi. Vi sono state, anche recentemente delle ammissioni di risponsabilità da parte di persone delle forze armate sudafricane. Da più parti si sostiene (ecco uno studio approfondito) che furono manomessi i sistemi di controllo della navigazione strumentale che portarono l'aereo ad impattare contro le colline, così come sono state anche sospettate delle complicità all'interno dello stesso Frelimo e dei servizi segreti sovietici.


Samora Machel e Edoardo Modlane in Tanzania
Samora Machel ha incarnato il classico esempio dell'uomo di lotta, giunto al potere attraverso le proprie esperienze di vita e ad determinazione derivata da un forte credo politico. Nato a Madragoa nel 1933 da una povera famiglia di etnia Shangana (Tsonga) costretta dai portoghesi a lavorare nelle piantagioni di cotone, riuscì a studiare nelle scuole cattoliche diplomandosi come infermiere (una delle poche professioni a cui potevano accedere i neri) a metà degli anni '50. Trovò lavoro in Ospedale, continuando la sua formazione alle scuole serali, mentre la sua famiglia fu costretta ad emigrare in Sudafrica per lavorare nelle miniere, dove suo fratello perse la vita.
Durante il lavoro ospedaliero prese coscienza della necessità della lotta di classe e razziale. I salari dei bianchi erano più alti dei neri. Si interessò alle teorie marxiste e all'inizio degli anni '60 fu costertto, assieme ad altri nazionalisti a rifugiarsi in tanzania, dove nel giugno 1962 contribuì a fondare il FRELIMO. Addestrato militarmente in Algeria fu tra i protagonisti del lancio della lotta armata a partire dal 1964. Nel febbraio 1969, quando il leader del Frelimo Edoardo Modlane venne assassinato, emerse come l'uomo forte del movimento e nel 1970 ne divenne comandante in capo. Nel 1975 sposò in seconde nozze (la prima moglie, anch'essa membro del Frelimo e oggi considerata un'eroina nazionale, era morta nel 1971 di malattia) Graca Simbine, che nel primo governo divenne Ministro dell'Educazione. Il 25 giugno 1975, quando il Frelimo ottenne l'indipendenza, fu il primo Presidente del Monzambico. Centrò la sua politica sulla nazionalizzazione delle coltivazioni e sulla costruzione di scuole, ospedali e ferrovie per la popolazione. Convinto internazionalista, ebbe un'intensa attività diplomatica non solo all'interno dell'area centro-sud africana, sebbene da dipendenza dall'Unione Sovietica, anche a causa della guerra civile, fu sempre molto forte. Mise la questione morale in testa ai suoi obiettivi e forse anche per questo si fece più di qualche nemico all'interno del suo partito e dell'amministrazione statale.  

Nel luogo dell'impatto dell'aereo è strato costruito un mausoleo, inaugurato nel 1999 da Nelson Mandela, dalla moglie Graca (vedova di Samora) e da Joaquim Chiassano (che aveva sostituito Machel alla guida del Mozambico). Nel mausoleo oltre ai 35 tubi simboleggianti le 35 persone decedute, sono contenuti anche alcuni resti dell'aereo.


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