martedì 30 ottobre 2012

Il vino, e non solo, dal Sudafrica

Dal sito dell'azienda vinicola Thandi
Quando si pensa al vino, raramente a qualcuno, anche tra gli adetti ai lavori, viene in mente l'Africa. In effetti la produzione di vino in Africa è del tutto marginale, se si esclude il Sudafrica.
L'Africa mediterranea (Egitto, Marocco e Algeria in particolare), qualcosa in Namibia e Zimbabwe e qualcosina negli altopiani della Tanzania e in Madagascar. Ecco più o meno, l'intera produzione africana.
Il Sudafrica invece è diventato negli ultimi anni uno dei maggiori produttori mondiali di vino (tra il 7° e l'8°posto) dopo la Francia, l'Italia, la Spagna, gli Stati Uniti, la Cina, la Turchia, l'Argentina, in competizione con Cile e Australia. La regione del Capo di Buona Speranza è da tempo una terra fertile e dedicata alla crescita dei vitigni. Tutte le uve coltivate in Sudafrica sono di origine francese, con alcune eccezioni come l'autoctona Pinotage (un incrocio tra Pinot nero e Cinsaut).
La storia vinicola del Sudafrica non è recente (come negli altri paesi africani), infatti da queste parti il vino si produce da oltre tre secoli, per l'esattezza, stando ad alcuni resoconti, l'inizio della porduzione può essere datata 1659. Da allora sono nate varie aziende, ma la svolta vi è stata nel 1918 quando nacque la KWV  (Kooperatiewe Wijinbouwers Vereeniging) che durante il periodo dell'apartheid raggiunse anche l'85% del controllo dell'uva del Sudafrica (ancora oggi, sebbene molte cose sono cambiate, la KWV controlla il 25% delle esportazioni).
Assieme alla produzione negli ultimi decenni è cresciuto in Sudafrica anche il consumo di vino.

Naturalmente non mancano storie di aziende che si sono caratterizzate, oltre che per la qualità del prodotto (a detta degli esperti il vino sidafricano è eccellente), anche per le loro storie umane, sociali ed economiche.
fota dalla rete
Tra le tante vi segnalo l'Azienda Vinicola Thandi, (thandi nella lingua Xhosa significa "coltivare l'amore") nella Elgin Valley, non distante da Città del Capo, che, nata nel 1995 è stata la prima azienda completamente in mano ai sudafricani neri all'interno del programma denominato Black Economic Enpowerment (BEE), varato ufficialmente nel 2007. Infatti essa è posseduta da 250 agricoltori sudafricani, ex dipendenti, che a partire dal 2009 hanno preso in mano le sorti dell'azienda. La storia di questa azienda, basata anche sulla sostenibilità ambientale della produzione, sta lentamente incidendo sull'intera comunità agricola dell'area e rappresenta una di quelle storie che meriterebbero maggior attenzione, anche dai nostri media e soprattutto in questo periodo storico. Un esempio di politica economica ed aziendale da studiare. Da una ricerca fatta, per ora, il vino dell'azienda, pur esportato in mezzo mondo, non è giunto ancora in Italia.

Ecco il sito dell'Azienda Vinicola Thandi

Ecco alcuni dati sulla produzione sudafricana di vino da i NumeridelVino
Ecco il sito di AfriWines sui vini africani (sudafricani)

2 commenti:

Elmoamf ha detto...

E' un po' che non leggo, anche se seguo, il blog. vista però l'odierna notizia sul primato italiano nella produzione vinicola, l'articolo ha attirato, come si dice, a fagiuolo...la mia attenzione. Vista l'occasione, vorrei spendere anche una parola di encomio per l'apprezzabile lavoro svolto in questo blog. Personalmente l'ho trovato un punto di riferimento quotidiano dal quale prendere spunto per visioni più globali della realtà in cui viviamo. Pertanto un complimenti sincero e di nuovo un saluto,
Elmoamf

Gianfranco Della Valle ha detto...

Naturalemente, grazie, e un saluto a te
Gianfranco Della Valle

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