martedì 23 ottobre 2012

Popoli d'Africa: Wolof

donna wolof, foto dalla rete
L'etnia Wolof rappresenta la popolazione maggioritaria in Senegal con il 43% del totale. I wolof sono presenti anche in Gambia (circa 16% della popolazione) e in Mauritania (meno del 10%). Complessivamente si parla di circa 6 milioni di individui. Il nome sembra derivi da  Lof (ovvero l'area geografica in cui ha avuto origine la popolazione). Waa-lof appunto significa "gente di Lof". I wolof hanno dato origine ad un antico e stabile regno chiamato impero Jolof, con capitale Linguere, che da metà del 1300 al 1890, ha dominato sulla stessa area attuale, ovvero quella degli odierni Senegal e Gambia. Solo nel periodo 1870-1890 l'impero si è dissolto grazie (o per colpa) all'avvento dei colonizzatori francesi.
Tradizionalmente agricoltori (coltivano miglio, sorgo e arachidi), sono diventati poi abili commercianti. Tra le "merce" trattate nel passato vi erano anche gli schiavi.
L'area dei wolof
Parlano la lingua wolof, lingua atlantica della grande famiglia delle lingue del Niger-Congo che a partire dal XVIII secolo si inizia, grazie ai primi esploratori, a scrivere (con i caratteri romani, sebbene alcuni vecchi lo scrivano ancora con caratteri arabi). Il Wolof è oggi una sorta di lingua franca in Senegal, a fianco del francese, che rappresenta la lingua ufficiale.
La maggioranza dei wolof è di religione mussulmana sunnita, la cui conversione è iniziata già intorno all'XI secolo. Tra di loro è molto diffuso il sufismo.Nonostante una antica storia con l'islam, quella dei wolofi resta una società libera, poco influenzata nei comportamenti soprattutto verso le donne. La poligamia è di fatto scomparsa nelle giovani generazioni.

Popolo fiero, dai portamenti regali (le donne sono ammirate per la loro eleganza) sono conosciuti per la loro ospitalità (teranga) che è al centro della loro cultura.
Tipici cesti wolof
Tradizionalmente sono divisi in tre "caste" (oggi nelle città queste divisioni sono pressoché scomparse): i nati liberi, i discendenti degli schiavi e gli artigiani (sono conosciuti in tutta l'area per i loro lavori con il ferro, l'oro e l'argento). Le donne intrecciano dei magnifici cesti, molto ricercati per la precisione del lavoro. I primi sono al vertice della scala gerarchica e guidano spesso i villaggi.
Come accade per altri popoli del West Africa, la tradizione orale dei wolof è raccolta e tramandata dai griot, una sorta di cantastorie e musicisti, che da secoli e attraverso l'eredità familiare consentono di conservare una cultura altrimenti a rischio di estinzione.

Oggi l'etnia wolof svolge un ruolo chiave nel Senegal moderno, sia sotto il profilo politico, che culturale ed economico.

Ecco il link a Janga Wolof, un blog sulla linguea (e sulla cultura) wolof.

Vai alla pagina di Sancara sui Popoli d'Africa

3 commenti:

vitto e libri ha detto...

il Senegal è un paese meraviglioso! :-)

Gianfranco Della Valle ha detto...

Concordo, proprio un bel paese e con delle magnifiche persone!
Grazie
Gianfranco, Sancara

Il dio delle piccole cose ha detto...

Ho cominciato ad amare il Senegal due anni fa...cerco sempre sul web argomenti che riguardino il Senegal e la sua gente. Grazie al mio fidanzato, Moustapha, sto imparando la lingua wolof e mi entusiasma davvero tanto perchè immagino di dividermi fra il Senegal e L'italia fra non molto. Conoscevo un pò la collocazione geografica delle tre etnie (Diola, Tukulor e Wolof)esistenti in Senegal, ma su questo blog ho avuto più chiarezza!

A proposito dei cantastorie wolof vorrei consigliare il libro SE DIO VUOLE - IL DESTINO DI UN VENDITORE DI LIBRI di Papa Ngady Faye e Antonella Colletta, Giovane Africa Edizioni 2011.

E' un racconto autobiografico scritto da Amadou (Papa Ngade Faye) con la collaborazione della moglie Antonella Colletta. Amadou è un giovane immigrato senegalese di origini griot, arrivato in Italia dopo una vita intensa e travagliata nella terra d'origine.
Amadou in Italia, dove è arrivato per cercare, come ogni migrante, una vita migliore, il successo, il benessere... si ritrova come molti suoi connazionali a fare la dura vita del venditore ambulante... ma lui è di quelli che vendono libri.
Probabilmente aiutato dalla sua simpatia e dal suo sorriso solare, presto il giovane ambulante impara ad amare il suo mestiere e a farne una specie di filosofia di vita. Per strada, ogni giorno, non solo per vendere ma anche per imparare e insegnare.
E' questa storia che narra il libro. La storia di un uomo venuto da lontano e che vende storie. Ma non solo.
Se lo volete leggere, inutile cercare il libro di Amadou in libreria. La casa editrice, Giovane Africa, che lo ha pubblicato, vende essenzialmente tramite venditori ambulanti. Chiedetelo ai simpatici ragazzi senegalesi che vendono libri un po' dappertutto per strada. Oppure contattate direttamente l'editore.

Casa editrice: GIOVANE AFRICA EDIZIONI
Via Valtriani, 5 - 56025 Pontedera - Pisa,

Tel. e Fax 0587 53222,

mail: giovaneafricaedizioni@gmail.com)


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