lunedì 18 febbraio 2013

18 febbraio 1965, la Gambia è indipendente

La Gambia (sull'uso del maschile o del femminile vi sono svariate discussioni) è uno "staterello" dell'Africa Occidentale (è il più piccolo della parte continentale dell'Africa) - tra i più piccoli del mondo (160° posto) con i suoi 10.400 km quadrati e circa 1,7 milioni di abitanti. La sua peculiarità è quella di essere un enclave (completamente circondato) del Senegal, fatta eccezione per gli 80 chilometri di costa sull'Oceano Atlantico. Un'enclave anglofona in un paese francofono. Una terra pianeggiante che segue le sponde del fiume omonimo. Nel punto più largo il Gambia non raggiunge i 50 chilometri.
Il paese, da quando nel 1588 i portoghesi cedettero a mercanti inglesi i diritti di navigazione sul fiume Gambia, fu conteso tra inglesi e francesi fino al 1783 quando il Trattato di Parigi assegnò il Gambia agli inglesi.
Ha avuto il triste primato di essere il luogo da cui partirono centinaia di migliaia di schiavi ( si parla di tre milioni di individui) diretti nel Sud e Centro America (da un villaggio del Gambia proveniva il protagonista della fortunata serie televisiva Radici).
Come per quasi tutti gli stati africani i confini del Gambia sono stati tracciati con il righello, dividendo popolazioni, villaggi e perfino famiglie. Oggi, nonostante le ridotte dimensione, sono parecchie le etnie che popolano il paese: fulani, wolof, mandinka, jola, serer e serahola, le più diffuse. La sua importanza strategica è venuta meno con la fine della tratta degli schiavi ed oggi la sua economia si basa sull'agricoltura (arachidi principalmente) e sul turismo (il Gambia è uno dei luoghi del pianeta dove vi è uno spiccato turismo sessuale femminile).

Dawda Jawara
Quando il 18 febbraio 1965 la Gambia ottenne l'indipendenza come monarchia costituzionale in ambito del Commonwealth (il Capo dello Stato restava la Regina d'Inghilterra), fu una logica conseguenza di ciò che accadeva nel continente e non il frutto di un movimento indipendentista. A guidare il paese fu Dawda Kairaba Jawara, un veterinario che si era laureato a Liverpool, e che dal 1962 era primo ministro del primo governo autonomo. Lo stesso Jawara, il 24 aprile 1970, divenne Presidente della neonata Repubblica del Gambia.
Il paese, povero e rurale, era retto da una classe politica fortemente legata alla Gran Bretagna, che viveva nella piccola capitale Banjul (prima Bathurst) cercando di riproporre stili di vita (e di ricchezza) simili a quelli europei.
Il primo scossone alla vita politica su dato da un tentato golpe, il 30 luglio 1981, quando un gruppo "rivoluzionario" guidato da Samba Sanyang - pare con l'aiuto di forze libiche - tentò di destituire il Presidente Jawara. Forze miliari senegalesi entrarono le paese e il 5 agosto spensero quel tentativo golpista. Sanyang si rifugiò in Libia. Il pegno per l'aiuto del Senegal fu la nascita di una confederazione (Senegambia) che non decollò mai e che perì, di morte naturale, nel 1989.

Mentre Jawara e il suo entourage continuavano a vivere una vita spensierata (il veterinario amava il golf e nella sua dimora aveva fatto costruire un campo a 9 buche dove invitava gli amici a giocare, mentre solo a pochi chilometri di distanza, vi era il Circolo del Golf), il paese restava uno dei più poveri al mondo con una altissima mortalità infantile e materna.

Fu così che il 22 luglio 1994, un gruppo di giovani ufficiali capeggiato da Yahya Jammeh, in modo incruento depose Jawara (su questo golpe vi rimando al post di Sancara "Il golpe delle noccioline"). Agli entusiasmi iniziali, ricordo che la popolazione era quasi tutta contenta della fine del regime di Jawara, non vi è stata una vera trasformazione politica, sociale ed economica del paese. Anzi, a distanza di quasi vent'anni, Jammeh, ancora al potere governa con la forza e sembra reprimere qualsiasi sviluppo democratico del paese.


Vai alla pagina i Sancara sulle Date storiche per l'Africa

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