giovedì 22 settembre 2011

22 settembre 1960, il Mali è indipendente

Il territorio oggi conosciuto come Mali era noto come Sudan  francese e raggiunse l'indipendenza dalla Francia il 20 giugno 1960 come Federazione del Mali (ne faceva parte anche l'odierno Senegal). In realtà l'idea della Federazione, che nella testa dei fautori, voleva ricalcare gli antichi confini dell'Impero del Mali, era nata il 4 aprile 1959 e comprendeva anche l'odierno Benin (allora Dahomey) e l'odierno Burkina Faso (allora Alto Volta). La Federazione fu un fallimento e il 22 settembre 1960, a soli tre mesi dall'indipendenza della Federazione il Mali si dichiarò repubblica autonoma.



Il 1960 fu l'anno in cui ben 17 stati africani divennero indipendenti (vedi post in occasione del 50° anniversario), nel pieno di quella spinta anticoloniale iniziata con forza nell'immediato dopoguerra. Assieme al desiderio di "affrancarsi dagli stranieri" si era sviluppato anche un ampio movimento culturale e politico che affermava la necessità di costruire un'identità comune tra i popoli africani. Questa idea di "panafricanismo" traeva le sue origini agli inizi del 1900 e aveva come principali esponenti, almeno fino al dopoguerra, i discendenti degli schiavi nelle Americhe. Questa idea sul campo fallì, almeno nella sua forma più radicale che enunciava "gli Stati Uniti d'Africa"

Infatti la Federazione del Mali, nata appunto con queste intenzioni, finì con naufragare in virtù dei contrasti tra il leader maliano Modibo Keita e il leader senegalese Leopold Senghor. Modibo Keita, insegnante maliano laureato a Dakar, aveva aderito fin dagli anni quaranta ai movimenti anticoloniali di ispirazione comunista (fu arresto per questo nel 1946). Negli anni '50 fu sindaco di Bamako e successivamente membro dell'Assemblea Parlamentare francese (in cui fu anche Segretario di Stato), dopo l'indipendenza proclamata nel giugno 1960, il 20 luglio fu eletto Presidente dell'Assemblea Costituente della Federazione del Mali e immeditamente gli scontri con il più moderato Senghor portarono ad una frattura così insanabile che non solo il Mali dichiarò (vedi filmato) il 22 settembre l'indipendenza come Repubblica del Mali (il Senegal l'aveva già fatto il 20 agosto), ma furono tali anche chiuse le frontiere e interrotti i collegamenti ferroviari.
Keita avviò un processo di nazionalizzazione delle aziende (degli scarsi prodotti agricoli del paese) e fece chiudere le basi francesi nel suo territorio. Fu tra i maggiori fautori della nascita dell'Organizzazione dell'Unità Africana (OUA) che avvenne il 25 maggio 1963 ad Addis Abeba, scontrandosi ancora una volta con Senghor sulle modalità di legame tra i 32 paesi africani che aderirono alla nascita dell'organizzazione (federale per Keita, associativa per Senghor).
In Mali Keita accentuò, con il suo nazionalismo esasperato, l'isolamento del paese, facendo crescere il malcontento della popolazione e in particolare degli agricoltori. Il 19 novembre 1968 un colpo di stato guidato dai militari lo destituì. Keita fu incarcerato a Kidal, dove morirà il 16 maggio 1977. A guidare il paese fu designato il generale Moussa Traorè che governerà con il pugno di ferro fino al 1991 quando fu destituito da un'altro colpo di stato. La memoria di Keita è stata riabilitata solo negli ultimi decenni, come padre dell'indipendenza.

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2 commenti:

Jas21 ha detto...

Hai una grande passione per l'Africa. Hai vissuto lì per molto tempo?

Gianfranco Della Valle ha detto...

Poco più di due anni.... non abbastanza! Ma la passione è di molto antecedente.
ciao, Gianfranco

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