lunedì 29 novembre 2010

Popoli d'Africa: Masai

I Masai sono un popolo nilotico (sono quelli che vivono più a sud del gruppo, giunti nella zona del Lago Turkana tra il 14° e il 16° secolo), composto da un'insieme di popolazioni distinte, che abitano gli altipiani ai confini tra Tanzania e Kenya. Complessivamente raggiungono circa 600 mila persone più o meno equamente distribuiti tra i due paesi. In particolare in Kenya abitano nei distretti di Narok e Kajiado. Seppur ritenuti un popolo nomade, in realtà essi sono degli allevatori transumanti, cioè che seguono gli spostamenti degli animali che allevano. Negli ultimi decenni si è diffuso fortemente l'agricoltura anche a seguito della perdita di terreni di pascoli dovuti all'istituzione dei grandi parchi naturali che ne hanno limitato gli spostamenti.
Il bestiame (bovini) costituisce la base della ricchezza ed è ritenuto un segno del prestigio sociale. Ogni parte dell'animale è utilizzata soprattutto dopo la sua morte. Le mucche costituiscono denaro negli scambi tra Masai.
Parlano la lingua maa, del gruppo delle lingue nilo-sahariane.
L'organizzazione sociale dei Masai è di tipo acefala, poggia su clan patrilineari (dove è l'anziano, ovvero il consiglio degli anziani, a prendere le decisioni importanti) e su di un sistema di classi d'età di circa 15 anni, in cui non si accede individualmente e in qualunque momento, ma collettivamente e in periodi definiti. I vari passaggi da iniziato, a guerriero (Moran), a giovane anziano e anziano sono scanditi da riti e cerimonie. Analoghi riti di iniziazione è previsto per le donne, fino al matrimonio (agli uomini è consentito avere più mogli, in genere da 2 a 4). Tra le donne Masai viene praticata la mutilazione genitale, nelle forme della clitoridectomia e talora dell'escissione. Gli uomini sono circoncisi. I Masai sono monoteisti (nonostante vi sia stata una certa influenza della religione cristiana) e credono in un dio chiamato Enkai.
I Masai non posseggono strumenti musicali. Le loro danze e i loro riti sono accompagnati dal canto. Ricchi sono gli ornamenti che vengono usati (sia dalla donne che dagli uomini) e che mescolano materiali diversi come metalli (rame e ferro), legno, perline colorate, semi e bacche.
Nei loro rituali è frequente bere, direttamente dalla giugulare, il sangue dei bovini che talora è mescolato con il latte.


Ecco la scheda sui Masai, dal sito dell'organizzazione Survival- Movimento per i popoli indigeni. Mentre vi è un sito che approfondisce la cultura e l'attualità dei Masai del Kenya, dove tra le altre cose sono riportati dei anche dei documenti storici e approfondimenti divisi per argomento.
E' da segnalare che tra i Masai vi è un'alta incidenza dalla positività all'HIV ( maggiore del 20%).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

MOLTO INTERESSANTI QUESTE INFORMAZIONI SUI MASAI. IO SONO STATA SEMPRE AFFASCINATA DA QUESTA POPOLAZIONE NOMADE, PER I LORO ORNAMENTI E PER IL LORO ABBIGLIAMENTO. NON SAPEVO CHE SULLE DONNE FOSSE PRATICATA LA MUTILAZIONE DEL CLITORIDE, la pratica che causa molto dolore e sofferenza alla donna. PENSO CHE DOVREMO INSIEME ALLE DONNE AFRICANE PROMUOVERE TRA QUELLE POPOLAZIONI LA CESSAZIONE DI QUELLA PRATICA, sono le donne africane stesse a farsi interpreti di questo loro diritto a vivere integre ed intatte in tutte le loro parti corporali anche perchè la circoncisione non è così dolorosa e non causa uno scompenso sessuale e quindi bilogico sul corpo dell'uomo.
SONO VICINA A TUTE LE DONNE AFRICANE CHE HANNO IL CORAGGIO DI UNIRSI A NOI PER LA TUTELA E SALVAGUARDIA DELLA SALUTE PSICOFISICA DELLA DONNA TANTO AFRICANA QUANTO EUROPEA. Anche qui inEuropa ci sono donne che hanno avuto figli senza raggiungere l'Orgasmo ( vaginale o clitorideo) usciamo dal buio e parliamone insieme anche ai nostri mariti, compagni o fidanzati che siano. e diciamo tutte insieme:
L'AMORE E I FIGLI SI FANNO IN DUE E IL PIACERE DEVE ESSERE RECIPROCO E NELLO STESSO INSTANTE, COME UN'UNICA ANIMA E UN'UNICO CORPO.
A presto Afrcia! ( la mia Africa è differente!)
Maria Fernanda Morosini

donamasai ha detto...

Ottimo articolo...anche se confesso che non mi risulta una piuì alta incidenza dell' HIV nei masi rispetto alle altre tribu' keniote. Anzi.....essendo circoncisi pare che siano meno a rischio (almeno per quanto mi e' stato spiegato da alcuni medici locali). Vivo in Kenya e parlo spesso con medici per cercare di capire problemi di salute della gente del posto. E se possibile anche ad aiutare chi non ha i mezzi per poterlo fare in ospedale..
Grazie e ..continuero' a seguire il blog e a condividere i suoi articoli che trovo molto interessanti.
Donatella

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